sabato 8 dicembre 2007

Storace e gli insulti

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Arduino Rossi
Storace ha insultato oppure no?
Non importa in sé il fatto, ma è interessante cercare di capire quale sia il confine tra l'insulto e la critica.
Io ritengo di avere le idee chiare: almeno spero.
La calunnia è un'affermazione falsa, che dà a una persona un'immagine negativa: spesso sono vere sentenze senza appello, che tendono ad umiliare, a svalutare l'avversario, per sconfiggerlo socialmente, politicamente.
Il metodo più comune per contrastare le idee di qualcuno è quello di calunniare l'oppositore stesso: se quello è un disonesto, un losco individuo, un pazzo, ciò che dice perderà di importanza.
E' un metodo antico, da Santa Inquisizione, di tutte le religioni del mondo, da dittature feroci, da tirannelli e da comare dell'ultimo paesino.
Le idee hanno un senso in se stesse: se la persona che le esprime, le riferisce è indegna, non significa che le sue affermazioni siano come lui, di nessun valore.
Invece la parolaccia, la volgarità è sempre più di moda.
Non è solo una questione di buon gusto, di buone maniere: è il segno che la gente confonde la spacconata con la sincerità.
Si sente dire: "Quello parla senza peli sulla lingua."
Invece spesso è solo uno che la ....spara grossa, per farsi valere, per farsi sentire.
Invece è importante capire dove sta il confine tra l'opinione libera, la battuta scherzosa e la denigrazione: tutte le ironie sui difetti fisici e psicologici, veri o presunti, sarebbe meglio evitarli.
Storace ha esagerato?
Forse è giusto invitarlo ad abbassare i toni: è meglio non lasciarsi andare ad eccessi verbali.