giovedì 6 dicembre 2007

La strage di Erba e la droga del padre delle vittime

Azouz, il tunisino padre e marito di due vittime del massacro di Erba, è tornato in carcere per spaccio di droga: le notizie che lo rigiardano non sono né belle né piacevoli.
Le intercettazioni telefoniche lo presentano un mostro, che ne infischia della morte del figlio e della moglie: lo mostrano come un cinico senza sentoimenti, che si preoccupa solo del denaro.
Si riferiscono molte cose, bruttissime e si sorvola un partcolare: Azouz è pure un consumatore di cocaina, oltre che spacciatore.
I drogati hanno solo un amore, un solo nteresse, fisso nella mente: la droga da cercare comprare usare.
Questo capita a tutti i tossicodipendenti, italiani o stranieri: quello che è capitato era prevedibile.
Azouz era uno spacciatore che è diventato pure consumatore, come spesso capita tra questa categoria di persone: quindi il suo dolore per il figlio e la moglie era inferiore al suo bisogno.
Ora c'era, da una parte, un buonismo disgustoso quanto cretino, che lo rappresentavano come un ...santo o quasi: si parlava di pace e di tolleranza, di cattivi e di brutti dall'altra parte.
A questo punto si ripropone invece il mostro, straniero per di più, che darà fiato a vecchi razzismi, sempre pronti a uscire allo scoperto.
Invece il nostro tunisimo era semplicemnete, come molti italiani come lui, uno sbandato, uno che aveva già conosciuto il carcere: non facciamolo un eroe, nonostante la sua grande tragedia che resta, ma neppure un malvagio.
E' sollo un picolo spacciaotre, come tanti,si spera che sia innocente, ci si augura che si..redima, ma smettiamola con la retorica buonista che apre la strada, alla fine, solo al peggior razzismo.
Arduino Rossi