sabato 1 dicembre 2007

I suicidi tra i ragazzi


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Due ragazzi al giorno tentano il suicidio a Milano: è ormai un'emergenza.
E' solo una questione legata alla psichiatria? E' tipica della difficile situazione dei ragazzi lombardi, stressati sin da piccoli?
Temo di no: dietro c'è un male generazionale, ma che parte da noi adulti.
Basta notare il dilagare delle sostanze stupefacenti, il diffondersi dell'alcolismo tra i ragazzi o meglio, tra gruppi di giovani senza una meta e un senso dell'esistenza.
Lo chiamano il male di vivere, ma non è provocato dalla fatica, dalle difficoltà: Milano è la città con più opportunità di lavoro e di carriera, forse, d'Italia.
E' una città......grigia, per tutti i provinciali, come me, che odiano l'anonimato, le folle frettolose e indifferenti.
Sì, se si cade a Milano, ma non solo in questa città, si può restare al suolo: nessuno si avvicinerà a soccorrerti, forse neppure perderanno il tempo di una telefonata al 118.
I ragazzi crescono e trovano.......nulla: amicizia, affetti, simpatie, cordialità restano lontano da loro.
Le famiglie, quando ci sono, sono impotenti.
Dietro a questi atti estremi non ci sono, quasi mai, tragedie importanti, grandi sofferenze, ma solo piccole difficoltà, qualche fallimento piccolo, piccolo, qualche dolore di cuore, comune all'età: non c'è nulla di terribile.
E' la depressione che rende tutto bigio, nebbioso, insuperabile.
Sì, a questo punto non si può che cercare le colpe nella ...cultura dominante, quella dei vincitori, quella del successo e dei guadagno facile, per i migliori, quella che emargina e disprezza i perdenti o presunti tali.

Arduino Rossi