martedì 4 dicembre 2007

I burocrati e chi li protegge


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Esiste una realtà incomprensibile, adatta ad essere protetta da qualche organizzazione come il WWF, incapace di esistere allo stato "naturale": sto parlando dei burocrati italiani.
Per loro il mutare e l'adattarsi si limita a un semplice cambiare i nomi degli istituti: siamo passati da organismi statali alle agenzie, dirette non più dai vecchi capo uffici, mal pagati, insoddisfatti e frustrati.
Oggi abbiamo dirigenti che ricevono lo stipendio dei loro colleghi privati, se non di più, ma non hanno i rischi, compreso quello del licenziamento.
Ora si vuol imporre il merito e premiare chi lavora in ambienti viziati da anni di favoritismi, combutte pure disoneste, stupidità cronica, incapacità a vedere la realtà oggettivo.
La ricerca del lavoro fine a se stesso, ovvero il sentirsi forti, potenti, protetti da emendamenti mal capiti e spesso interpretati in modo stravagante, se non illecito.
L'impiegato pubblico spesso si trasforma in un interprete libero, personale delle norme di legge: da questo abbiamo le mille e mille procedure, talvolta stravaganti.
Inoltre non ci scordiamo dei tanti favoriti e raccomandati, oltre ai numerosi gruppi di potere, all'interno di questo mondo:sindacati, massoni e ....di base, hanno manipolato e traviato, in modo definitivo la pubblica amministrazione.
Scusate se lo dico: non rimane che bonificare sino in fondo queste realtà.
Non so come, non parlo di licenziamenti sconsiderati, ma di ...risistemazione, oso dire di taglio totale dei suoi dipendenti, o quasi, sostituendo l'intera classe dirigente.
Sono drastico?
I riformatori hanno invece ottenuto i risultati che tutti vediamo.
Giudicateli voi?

Arduino Rossi