giovedì 27 dicembre 2007

Giù le mani dal Natale


Il Natale è una festa cristiana: se uno non la vuole la può evitare, ma mutarla in una festività ....laica è quanto meno assurdo.
La cultura che generò il nazismo, il comunismo, ovvero lo spirito che voleva scacciare l'oscurantismo, all'inizio del secolo scorso, riempì i cieli notturno con i bagliori delle bombe, i campi di grano con i fuochi fatui.
La prima delle menzogne sta nel negare l'evidenza: si nascondono i morti per colpa del nazionalismo fanatico, o del sogno utopico e infantile di una giustizia fatta di un'uguaglianza improbabile e forzata, che portò solo dolore, persecuzioni, distruzioni.
Marinetti e Majakovskij furono tra i profeti di queste nuove società: esaltarono la guerra come igiene dei popoli, la mitragliatrice era per loro un'arma rinnovatrice e purificatrice.
Marinetti divenne un accademico del regime fascista, Majakovskij morì suicida, deluso del suo nascente regime Sovietico, che di nuovo e di primaverile non aveva nulla.
Ora si vuole riproporre quella stessa cultura di morte, ma questa volta nel nome della laicità liberista e ...liberale, in rispetto delle minoranze religiose.
Le altre religioni sono ben più infastidite dalla pubblicità degli alcolici, della carne di maiale, degli usi, per loro, impuri: non si sono sentite lamentele per le feste natalizie.
Sono i nostri laici nostrani a voler censurare le luci natalizie.
Sono spesso poco colti, si deve dire: non conoscono gli usi delle diverse etnie nel nostro Paese, ma sono sempre anti cristiani.
Provano un astio feroce per tutto ciò che gli ricorda quelle scarse nozioni religiose, apprese nella loro infelice infanzia.
Lasciateci il Natale, non riportateci nonno inverno, come ai tempi della Russia Sovietica, ai tempi di Stalin.

Arduino Rossi