lunedì 3 dicembre 2007

Il capo dei vigili di Roma è stato sorpeso dal servizio


Support independent publishing: buy this book on Lulu.




Il capo dei vigili urbani di Roma è stato sospeso dal servizio per una grave mancanza e un abuso di potere.
Se la vicenda si dimostrasse autentica, dimostrerebbe quando disprezzo esiste verso le leggi, tra una parte delle persone che hanno un potere pubblico: abusare, per fini personali, dell'autorità che viene data....dall'alto è un vizio tutto italiano.
Si sentono in diritto di calpestare l norme, che si dovrebbero far rispettare
Se ne infischiano delle conseguenze, anzi alzando la testa e si comportano come piccoli tiranni locali, che agiscono al sopra del codice: gli altri devono obbedire e temere l'uomo tutto di un pezzo, determinato e senza remore.
Invece per se stesso, per amici, per parenti le cose non vanno allo stesso modo.
Veltroni, in vena di purificazione dai comportamenti scorretti, è passato subito ai fatti, sospendendo il suo capo dei vigili, probabilmente pure un suo uomo di fiducia.
Il reato di interessi in atti d'ufficio e abuso di potere è molto diffuso nella Pubblica Amministrazione nazionale: in troppi commettono queste illegalità senza accorgersi, quasi considerandoli gesti consentiti o di minore importanza e gravità.
In molti commenteranno, quasi soddisfatti, che pure i vigili urbani sbagliano: è un corpo quello della polizia locale poco popolare, anzi è per nulla nelle simpatie della gente.
Gli agenti locali svolgono l'ingrato compito di punire chi non rispetta il codice stradale: è un lavoro necessario, anzi molto utile, per la prevenzione degli incidenti stradali, per non far degenerare ancora di più il traffico e la sosta vietata nei centri cittadini.
L'errore di usare un documento smarrito dimostra che il comandante era abituato ad approfittare del suo potere: era certo di non essere colpito, sicuro che nessuno avrebbe osato imputargli qualcosa.

Arduino Rossi