lunedì 31 marzo 2008

Paure e timori di inizio secolo



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La delusione in questo inizio di secolo nuovo è grande, è tanta: si torna a parlare di lavoro a basso costo e precario, di enormi problemi ambientali e di impoverimento pure del nostro Paese.
La sicurezza dei cittadini è peggiorata, nelle periferie, mentre l’opinione pubblica sceglie sempre più posizioni di chiusura, talvolta pure razziste, verso gli extracomunitari, sempre più visti come nemici nelle sobborghi delle città.
La guerra tra poveri è già iniziata, nonostante le tante parole versate e i buoni propositi.
Da troppo tempo ci si scorda che il benessere è in mano a una minoranza degli abitanti del pianeta: il 10% detiene l’85% delle ricchezze sulla terra, mentre un 2% si stringe un 50% della ricchezza prodotta.
Una situazione di ingiustizia tale non si è mai vista e una suddivisione dei beni prodotti è improbabile nel prossimo futuro.
Una delle cause del malessere è appunto questo; quei 600 milioni, che paiono ricchi al resto dell’Umanità, sono assediati dai miserabili.
I propositi di giustizia sociale cadono nel nulla, quando si deve mettere mano al portafogli, quando ci si impegna nel sociale e negli aiuti, ma poi si vedono smarrire merci e danaro in cattive operazioni filantropiche.
Addirittura capita che il denaro raccolta serva solo ad arricchire qualche burocrate corrotto del Terzo Mondo e nullaltro.
Lavorare per sconfiggere la miseria sta anche nelle scelte coraggiose di ciascuno, con senso di responsabilità, moderazione nei consumi e abitudini sane, ambientali, con la disponibilità al soccorso degli ultimi.
Arduino Rossi