giovedì 17 aprile 2008

Il voto agli immigrati


Fini e Berlusconi sono realmente intenzionati a inserire la variante immigrati nella politica italiana?
Credo proprio di no! Solo se fossero costretti da eventi complessi e contraddittori si deciderebbero ad aprire agli elettori di origine extra comunitaria.
Prevedere cosa capiterà è per ora impossibile, ma ci sarebbe un'ulteriore frammentazione del quadro politico italiano, con fattori di tensione e di instabilità, oltre a una suddivisione di carattere etnico dei voti: qualcuno andrebbe a destra, ma molti nuovi arrivarti voterebbero a sinistra, probabilmente.
Il pericolo reale invece sta nello spostamento all'estrema destra di una parte dell'opinione pubblica, intimorita: non basteranno le parole rassicuranti di Casini, di Veltroni e di Bertinotti.
L'anima nera del Paese potrebbe uscire ancora?
In passato l'Italia e l'Europa hanno preso strade buie, con decisioni criminali e terrificanti, che tendiamo a dimenticare.
Non è vero che siamo così buoni: l'integrazione multietnica, con decine di nazionalità differenti è sicuramente complessa.
Non può bastare una legge elettorale per ottenere buoni risultati, specialmente se fa parte del gioco di qualche politico che vuole allargare le sue alleanze.
Nella scuola, nei quartieri, nelle piazze, nelle feste popolari devono esserci tanti colori multinazionali, armonizzati tra loro, senza odi e rancori: allora tutto sarà facile, altrimenti ci saranno guai e tanti.