sabato 8 marzo 2008

Il processo della strage di Erba



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Il processo degli accusati della strage di Erba prosegue senza colpi di scena.
Il mondo che il processo mostra è proprio quello delle nostre città, con le difficoltà di convivenza anche etnica, con gli attriti che crescono sino a diventare odi esagerati.
Può bastare questo a giustificare una strage?
Due persone possono essere così ingenue da credere che non sarebbero state individuate dalle forze dell'ordine?
Rosa Bazzi sembra una persona plagiata dalla personalità forte di Olindo, che è stato presentato come il mostro dalla stampa: è stato descritto come il bruto della porta accanto, freddo e indifferente, capace di molte prepotenze e di organizzare un massacro, convinto che tutto sarebbe caduto sulla testa del solito extracomunitario con precedenti penali.
Ingenua pare la linea di difesa, che tende ad accusare i carabinieri: non si capisce perché i militari si sarebbero accaniti su due coniugi solo per trovare due colpevoli, che sarebbero stati facilmente scagionati, senza prove certe, scientifiche.
In questo caso c'è la testimonianza del superstite, ma gli uomini dell'arma non potevano sperare in un sostegno così importante alle loro indagini, durante gli interrogatori.
Ora il pianto in aula degli accusati è sincero o è da mentitori incalliti?
Questo processo sembra già segnato, già scritto: la sentenza, salvo colpi d scena inaspettati durante il dibattimento, non ci dovrebbe dare sorprese, ma attendiamo, senza troppi pregiudizi.
Arduino Rossi