sabato 8 marzo 2008

La politica estera degli USA



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Quello che sta capitando oltre oceano ci dovrebbe interessare, non perché si può credere che ci sarà un presidente che porterà il grande Paese verso la Shari'ah , la legge islamica e la ..resa al terrorismo: la politica estera dei presidenti statunitensi non segue le opinioni personali, ma le linee guida già predisposte e spesso non mutano dai democratici ai repubblicani
Quello che cambia e conta moltissimo, nella campagna elettorale, è la politica interna, economica e verso i ceti più deboli o verso il ceto medio.
Chiunque salirà al potere non varierà molto le scelte della politica estera, o meglio le indirizzerà come converrà agli interessi generali degli Stati Uniti: non bisogna sperare molto in periodi di pace, in una nuova età dell'oro.
Un fatto è certo, Obama, Clinton, John McCain, probabile candidato dei repubblicani, hanno sempre la stessa anima e gli stessi privilegi internazionali da proteggere.
Il cambiamento della politica estera, che tanto ci interessa, dovrà avvenire perché Bush ha spinto verso scelte senza sbocco, con conflitti armati e scontri di interesse, che ci trascinano verso ...il disastro o quasi.
La lotta al terrorismo non è terminata, ma i diritti umani non sono al massimo, nelle carceri speciali statunitensi.
Non c'è solo una faccenda di maltrattamenti carcerari: non si capisce più quale sia il nemico e quali siano gli Stati canaglia che offrono ospitalità ai terroristi.
Tutte queste complicazioni hanno condotto l'Occidente in una crisi economica pesante, a confrontarsi con Russia e Cina, con rapporti diplomatici freddi, a minacciare un gravissimo intervento militare contro l'Iran, con conseguenze imprevedibili.
Arduino Rossi