lunedì 10 marzo 2008

Il Decreto sulla sicurezza dei lavoratori



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Che un governo deceduto voglia proporre un Decreto, fuori tempo massimo, a difesa dei lavoratori è una buona cosa: peccato che la strategia di rendere le ammende più salate, poi non serve molto, se ci sono mille cavilli per non pagare.
Gli ispettori sono pochi e per di più sono mandati allo sbaraglio, contro imprese potenti e con legami politici importanti.
Questa del governo di centro sinistra pare uno di quei provvedimenti dell'ultima ora, per attirare l'attenzione degli elettori distratti.
Perché non si è presa un decisione, ben studiata e funzionante, prima, quando c'era tutto il tempo per farlo?
Probabilmente perché parte degli industriali italiani erano contro e questo fatto non è proprio un buon segno: gli incidenti sul lavoro costano tanto a tutto il sistema Italia e ridurre il numero è un buon affare per tutti.
E' il solito discorso cinico, ma visto che si contrasta il diritto alla vita e alla salute dei lavoratori con argomentazioni economici, o presunti tali, è giusto rispondere che per pagare gli invalidi, le vedove e gli orfani si devono sottrarre risorse alle imprese.
La cultura che se ne infischia dei pericoli, delle sostanze inquinanti, da gettare nel campo accanto, dei fumi e della vita di chi lavora costa molto, anche agli industriali: è fin troppo facile dimostrare che i Paesi più sviluppati cercano di ridurre il rischio sui lavoratori proprio con norme severe.
Lo fanno soprattutto perché conviene e migliora l'efficienza generale, permettendo alle singole industrie di competere meglio, specialmente all'estero.
Arduino Rossi