mercoledì 14 maggio 2008

Violenza



Sostieni l'editoria indipendente: acquista questo e-book su Lulu.





LINK-UTILI

La violenza negli stadi, la violenza politicizzata di gruppi di idioti che scimmiottano il passata, con simboli e gesti anche criminali pare non essere ancora terminata nell’oblio: nazisti, nostalgici, stalinisti duri e puri continuano ad urlare nelle nostre strade.
Indifferenti dei morti che certe ideologie hanno lasciato alle loro spalle, questi bravi ragazzoni, come i componenti di sette sataniche, non trovano altro gioco più divertente, per farsi notare, per sentirsi importanti, che quello di mettersi in "maschera", in giorni lontano dal carnevale.
Per certi ragazzi, non belli, non intelligenti, non creativi, non ricchi( in certi casi lo sono), molto annoiati, questo modo di atteggiarsi è l’unico sistema per sentirsi qualcuno: i poveretti potrebbero provocare tenerezza, se non fosse per i guai e le vittime, anche di pestaggi, che lasciano sulla loro strada.
Reagire e combattere la violenza è un dovere, anche per i violenti: il permissivismo che li favorisce spesso li porta a scelte ed a gesti senza rimedio pure per loro.
Punire subito chi si veste come se fossimo negli anni Trenta del Novecento dovrebbe essere un argomento sentito da tutte le forze politiche, di destra e di sinistra: è ora di archiviare certe giustificazioni, certi comportamenti, che hanno caratterizzato malamente tutto il Novecento.
Le mascherate vanno bene solo in certi periodi dell’anno o nei balli in maschera: vestirsi da "duri" per credersi dei superuomini ( non si capisce in quale settore culturale, scientifico, o sportivo che sia) è squallido oltre che pericoloso per i malcapitati che incappano in certi individui.
Arduino Rossi