mercoledì 14 maggio 2008

Il nuovo Berlusconi



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Sta nascendo il nuovo governo, con polemiche per la Lega Nord, che si prende una fetta di potere, con l’intervento della Libia di Gheddafi contro Calderoni, tra proteste per ingerenza e plausi.
Corretta è stata la risposta pacata del Ministro degli Esteri, Dalema, Ministro uscente, che ha smorzato i toni, rassicurato la Lega Araba, preteso il rispetto decisionale dell’Italia, senza interventi stranieri nelle decisioni di politica interna.
E’ un fatto scandaloso, oltre che quasi ridicolo, che a protestare sia stato il figlio di un dittatore, di uno Stato implicato in passato nel terrorismo, posto tra integralismo e Occidente.
Ora i dolori arriveranno per le pensioni, che prima o poi verranno ritoccate al rialzo, per l’età, invece le tasse dovrebbero essere meno dolorose, ma l’importante che il debito pubblico non cresca ancora, per non scaricare sulle prossime generazioni i nostri errori in economia.
La sicurezza resta al primo posto tra le aspettative dei cittadini, ma è pure molto diffusa la convinzione che extracomunitario significhi solo problemi e delinquenza.
Senza riproporre vecchi stereotipi, che affermano la poca voglia di lavorare degli italiani e per questo arrivano dall’estero i lavoratori, che svolgono i mestieri che gli italiani non vogliono più fare.
Non credo che gli extracomunitari siano una risorsa: li considero delle persone e non dei "beni" da sfruttare.
Ora il nuovo governo Berlusconi, che aveva già deluso gli italiani due anni fa, pare a molti il meno peggio, l’unica alternativa a una situazione difficile: la crisi del caro petrolio continua a minacciare l’economia mondiale, compreso la disastrata Italia, che ha al suo interno molti "nodi ingarbugliati".
Riuscirà Silvio a districarsi in questo labirinto?
Lo sapremo fra cento giorni.