domenica 4 maggio 2008

Beppe Grillo e la censura



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Quando il comico genovese accusa di censura i mezzi di informazione, di menzogna il mondo dell'informazionequando diventa un eroe?
Fa del vecchio populismo, usando parolacce, maledizioni, ma poi sa pure dire battute intelligenti.
Sarebbe stato quindi preferibile invitarlo in TV e dagli la possibilità di sostenere un dibattito, di criticare ed essere criticato.
Tutti lo rivedrebbero per ciò che è: un comico che riferisce fatti reali, ma li semplifica e rende tutto molto "facile".
Ci sono i raccomandati nel giornalismo?
Certamente, ma c'è chi invece lavora con passione per poco o nulla, senza essere iscritto al famoso e "famigerato" Ordine.
La battaglia di Grillo è affascinante, ma ha pure delle zone d'ombra.
Se riuscisse a sconfiggere i partiti e i poteri sclerotizzati che assicurano una continuità ad un'economia falsata, proprio nella concorrenza leale, cosa capiterebbe?
Io sono uno dei pochi che crede che Beppe Grillo, o chi per lui domani, vincerà: vedremo la fine dell'Ordine dei Giornalisti, la sconfitta della Rai e di Mediaset, la scomparsa del miliardo devoluto in beneficenza alla stampa.
Cosa avremo poi? Ci sarà il paradiso?
Temo di no!
Al posto di Bruno Vespa potremmo trovarci qualche imbonitore, qualche urlatore professionista, che si è formato nella vendita di pentole ed aspirapolvere taroccati: questa è in fondo la "splendida" realtà statunitense, almeno per quanto riguarda l'informnazione televisiva popolare.
La verità e le news sono troppo importanti, chi le modifica avrà il potere: lo sapevano bene i grandi dittatori del secolo scorso, che usavano tecniche di manipolazione delle informazioni, per tenere in pugno le loro nazioni.
Dopo i partiti avremo altri grandi poteri che imporranno la verità?
Arduino Rossi