sabato 24 maggio 2008

Beppe Grillo e i politici



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Beppe Grillo ha messo sotto accusa l’intera categoria dei giornalisti, accusandoli, escludendo le solite eccezioni, di essere dei raccomandati, anzi dei lecca c…
La loro professionalità sta nel servire i politici che li comandano, li pagano, con i nostri soldi, oltretutto.
Il cerchio si chiude, proprio su di noi, che ci berremmo tante panzane di chi poi ci sfrutta, di chi sono nostri parassiti.
E’ vero tutto questo?
La politica ci costa molto, non solo in burocrazia, in spese eccessive, in lentezza per ogni pratica.
Soprattutto in competizione, pure nel campo giornalistico.
La televisione pubblica si sta dimostrando sempre più formata da persone sempre pronte a "capire" e a rispettare chi ha il potere: è spesso uno spettacolo poco edificante da vedere e sentire.
Si sa che chi troppo si inchina spesso non vale molto, anzi non vale nulla. Così ci dobbiamo sorbire le prediche, non opinioni, ma veri sermoni, di giornalisti che sono certi di valer molto, forse lo sanno dalle loro mamme: "Bello, bravo e buono di mamma tua!"
Così si odono cose terrificanti, luoghi comuni di una banalità demenziale: paiono vecchi predicatori che fanno addormentare la gente sui banchi delle chiese.
Ci sono di due tipi di oratori: quelli progressisti e quelli conservatori.
I primi si ispirano ai grandi valori di civiltà, non si capisce quali, i secondi invece parlano di libertà, ma quale libertà e come la vogliono vivere e far vivere sembra sempre un mistero.
Dio ci salvi da certi personaggi! Sono frutto dell’inadeguatezza del sistema politico e dell’informazione in Italia: occorre più spazio alla critica e alle analisi costruttive.
Arduino Rossi