sabato 24 maggio 2008

Italiani razzisti?



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Se esiste un pregio nei napoletani è proprio la tolleranza e la capacità a dialogare con tutti, con buon senso e forse con troppa disponibilità, quasi eccessiva.
Questa caratteristica è diffusa in tutto il popolo italiano, nato dalla fusione di razze e culture molto differenti tra loro: basta leggere la storia e constatare quanti popoli, sia come conquistatori, sia come conquistati, sono passati e hanno fatto le radici da noi, fondendosi e dando origine a tutte quelle varianti regionali che ci caratterizzano.
Il grande numero di dialetti diffusi da noi ne è una delle prove: solo l'India ha un numero di idiomi superiori ai nostri.
Il razzismo è invece frutto di culture recenti: colonialistiche, euro centriche, darviniane, che in Germania degenerarono nel concetto assurdo di razza superiore, Ariana.
Cosa ha a che vedere tutto questo con l'Italia e la sua gente?
Nulla, ma ora ci accusano di essere razzisti, di odiare lo straniero, di essere pericolosi.
In verità il problema sta a monte, nella mancanza di regole certe, che i rom come gli extracomunitari hanno trovato sino ad oggi e temo troveranno ancora: i contrasti tra italiani e stranieri ne sono una conseguenza.
Non parliamo di razzismo.
Nessuno si armi di questa iniziativa, per di più proposte dal Partito Socialista Europeo: a molti pare una ripicchia politica, se fosse vero sarebbe veramente infelice e contro producente.
La gente, se non troverà certezze nello Stato, si farà giustizia da sola: è questa la vera emergenza.
Arduino Rossi