mercoledì 14 maggio 2008

Michele Santoro e Beppe Grillo



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L'ultima trasmissione di Michele Santoro di "Anno Zero" è stata caratterizzata dalla diffusione dei discorsi di Beppe Grillo, causando polemiche e tentativi di censura.
La censura è sempre una brutta cosa, ma l'ipocrisia ancora di più: giustificare l'esclusione dalla televisione di Beppe Grillo, delle sue argomentazioni, per il linguaggio scurrile è veramente ridicolo.
Basterebbero i bit soliti, che si usano per cancellare e coprire discorsi indecenti di molte trasmissioni, per riproporre Beppe Grillo in televisione.
Scusate, ma io odio la censura, perché è un atto "criminale", perché è un comportamento stupido, perché le idee non possono essere fermate, bloccate, mai.
Invece criticare le opinioni altrui è giusto.
Sinceramente credo che l'ultima trasmissione di Michele Santoro (di quest'anno e di questa nuova legislatura probabilmente) fosse stata condotta in questo modo non casualmente: non poteva che essere di rottura.
Chi sa di essere scacciato, prima o poi, sbatte la porta prima che qualcuno lo butti fuori, magari a calci.
Si vede che è stato un uso di arma proibita proporre Beppe Grillo integrale e scatenato: è l'anti politico per eccellenza, è il nemico dell'ordine costituito in Rai e in Mediaset, è l'odiato abolizionista dell'Ordine dei Giornalisti.
Tutto questo è per affermare che tutti hanno il diritto di esprimere le proprie opinioni, ma che non tutte le idee sono una cosa buona, da "bere" come bicchieri d'acqua fresca.
Io resto sempre del parere che in molti, nel mondo della politica nazionale, nonostante il drammatico (per qualcuno) risultato elettorale, continuano a sottovalutare il potere di Internet: Beppe Grillo, ma lo stesso Michele Santoro, possono fare a meno di stampa nazionale, di televisioni, di radio.
Arduino Rossi