sabato 24 maggio 2008

Libia e Spagna contro il governo italiano



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Si sa che si parla dell'estero riferendosi del proprio Paese: lo fece pure Gheddafi, anzi il figlio del dittatore libico, con tono da esponente della maggioranza italiana.
Subito finì tutto con una scusa ufficiale da parte del Ministro Calderoli, all'ora non ancora con la poltrona a disposizione.
Ora la Spagna corre in soccorso dei nostri progressisti, ma i socialisti come Zapatero sono una specie praticamente estinta, con un 0,8% dei voti: neppure il WWF spera ormai di salvare i socialisti italici e si interessa dei simpatichi orsi marsicani, del parco Nazionale d'Abruzzo.
Ciò che stupisce e mi infastidisce, preso da un improvviso quando inaspettato pure da me risveglio nazionalista, è che la politica tace: a sinistra si ridacchia e a destra si mugugna.
Perdonatemi, ma questo governo non l'hanno voluto gli italiani?
Bello o brutto, fatto da gente intelligente o stupida, gli italiani si pentiranno o non si pentiranno di aver votato questa maggioranza, è sempre un Esecutivo che nasce da regolari elezioni.
Questa è casa nostra e non vogliamo lezioni di democrazia da nessuno, tanto meno dalla Spagna, che è un Paese democratico da pochi decenni.
E' mai possibile che ci dobbiamo sorbire tutte le prediche e tutti gli sfoghi di chi si sente di comandare a casa nostra: se a Napoli la gente è esasperata per i rom è giusto fare qualcosa per calmare e portare pace, ma non sopporto di essere trattato da cittadino europeo di serie B, con qualche supervisore straniero sopra la mia testa.
Gli spagnoli si grattino le loro rogne, noi le nostre: scusate l'espressione forte, ma quando ci vuole ci vuole.
Arduino Rossi