domenica 4 maggio 2008

La profezia di un genocidio futuro



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Ci fu Martin Luter King che fece un sogno: il leader dei diritti umani per i neri d'America disse di aver visto, in questo suo sogno, che i figli degli schiavi e i figli degli schiavisti di passeggiare e vivere fraternamente su verdi colline.
Eravamo negli anni Sessanta e la gente sognava molto in quei tempi, mentre si rischiava l'olocausto nucleare, mezzo mondo era sotto le dittature comuniste e l'altro mezzo mondo era o sotto tiranni da operetta o guidati da democrazie con molte lacune.
Pure io, modesto cittadino italiano ho sognato, più esattamente era un incubo, ma non era come quello del grande leader nero Statunitense: mi trovavo in una nuova versione di un regime nazista, ma nel 3° millennio.
I nazisti avevano facce sorridenti, camicie bianche ed erano pure colti: controllavano la stampa, la televisione e i principali canali di Internet.
Avevano così il potere di eliminare la gente non integrata, i piccoli e grandi delinquenti, quelli però senza grandi capitali a disposizione, i barboni, gli extracomunitari che vivevano di espedienti, al limite o fori la legalità.
Pure gli zingari entravano in queste categorie da sterminare.
Per loro il lavoro era facile: bastava cancellare dall'anagrafe telematica i nominativi di costoro, che così non risultavano più esistenti, come non fossero mai nati.
Li uccidevano poco alla volta, con veleni e poi gettavano i cadaveri nei termo valorizzatori, a migliaia a decina di migliaia.
Mi svegliai tutto sudato e terrorizzato, poi capii che era solo un brutto sogno, per fortuna.
Fatti simili esistono solo nella mia immaginazione e non possono avverarsi, almeno spero.
Arduino Rossi