domenica 4 maggio 2008

Incidenti sul lavoro, incidenti e incidenti.



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La salute dei lavoratori dovrebbe interessare ai datori di lavoro, che vedrebbero ridotti i costi della sanità, punto dolente e non facilmente riducibile della spesa pubblica.
Pure le pensioni di invalidità avrebbero un freno e un contenimento, così che questi denari potrebbero tornare alle attività produttive.
Perché non iniziare una trattativa di questo genere: sicurezza in cambio di minore tasse.
Sì, lo so bene che il mondo non va in questo modo, in particolare l'Italia i lavori sono in affitto e non c'è quasi più nessun legame tra imprenditori e stipendiati.
Le imprese si affidano ad entità diverse per la ricerca del personale, che vanno dal caporalato alla società legale e seria, per i loro cantieri: non se ne curano delle condizioni dei lavoratori.
Pure le aziende sono spesso al limite della sopravvivenza, o pronte a trasferirsi, armi e bagagli, nell'Est Europa, dove gli stipendi sono ancora più bassi dei nostri e la burocrazia è meno pesante.
La sinistra Arcobaleno vuole ripartire proprio dalla questione sicurezza sul lavoro: forse avrebbe fatto bene a imporre, nei primi 100 giorni di vita del governo Prodi, non norme repressive, ma semplicemente il trasferimento volontario, dopo regolari corsi di specializzazione, di personale in esubero da altri amministrazioni pubbliche.
Sarebbe costato poco o niente e avremmo avuto molti più controlli sul territorio.
Sì, è certamente anche questo un sogno impossibile della politica italiana, che spesso affoga in un bicchiere d'acqua e non trova soluzioni semplici, semplici.
Arduino Rossi