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venerdì 22 maggio 2009

Berlusconi ora vuole riformare la costituzione.

Berlusconi ora vuole riformare la costituzione: dopo aver comprato l'Italia, anzi l'Italietta, quella piccola e un po' pidocchiosa, quella che rischia sempre di trovarsi la casa venduta all'asta, o i mobili sequestrati.Sì, quella povera Italia che spende di più di quello che guadagna, che vive credendo alla frottole, se preferite, che crede nelle palle: si copre di fasulle realtà, di patrimoni sempre più sottili, ma il decoro sta al primo posto, compreso i soldini da dare ai bambini i vestiti firmati. per fare bella figura con i compagni.Apparire è importante, lo ha insegnato Silvio Berlusconi che l'immagine è tutto: peccato che Lui i soldi li ha fatti vendendo la sua immagine, guadagnandosi crediti su crediti dal nulla o quasi.Un personaggio simile dove sarebbe finito negli Stati Uniti?Lascio a voi la risposta, ma da noi invece uno così lo mettiamo a governare: noi italiani siamo furbi e poi ci troveremo le tasche vuote.Sarà colpa dei comunisti?Essere pollastri così è una nostra colpa, basterebbe non sentirci furbi come lui quando non paghiamo la multa, tutte le tasse: essere onesti dà dei diritti forti, tra cui quelli di mandare all'inferno i burocrati.Se abbiamo Berlusconi al governo e tante tasse, se abbiamo burocrati cretini che spadroneggiano ce lo meritiamo: basterebbe pretendere i nostri diritti da cittadini tutte le volte che subiamo un torto, un ritardo, magari con non risarcimento adeguato.Non lo facciamo perché siamo un po' dei conigli, un po' dei furbetti, certamente siamo dei fessi.
Arduino Rossi

martedì 16 settembre 2008

Berlusconi, Putin e la politica estera dell'Italia


Ora Berlusconi è tutto impegnato a trattare con l'amico Vladimir Putin, altro esponente di primo piano di uno Stato produttore di petrolio, non si sa bene se il primo o il secondo produttore di oro nero al mondo.
Con l'Unione Europea come vanno le cose? Il nostro premier tutto affari non rischia di esporsi troppo?
Non temete!
Silvio sa come trattare con gli amici ed eccolo al telefono con il presidente francese
Nicolas Sarkozy, saltando commissioni e perdonatemi la schiettezza, pure i Commissari che pare non contino molto, quando sono lontani dai governi più “pesanti” d'Europa, come Francia, Germania e Gran Bretagna.
Sì, Silvio Berlusconi sa ben tmediare con gli uomini politici di tutto il mondo: una bella chiacchierata al telefono e tutto funziona, viene messo al suo posto.
La politica estera di una nazione come l'Italia può essere gestita come quella di una grande azienda di famiglia?
Si avranno dei vantaggi economici, ma la diplomazia non vive solo di compra e vendite, di appalti guadagnati, di petrolio acquistato a buon mercato.
Quando si guida una Nazione bisogna preoccuparsi pure del suo avvenire: buoni accordi si trasformarono in passato in cattive alleanze, in giochi pericolosi.
Le alleanze e i contatti diplomatici ci possono creare dei problemi in futuro: un'amicizia troppo stretta con un dittatore alla fine può metterci in cattiva luce se quel dittatore cadrà.
Certi accordi possono spostarci verso scelte pericolose ed alleanze sconvenienti, addirittura costringerci a ridiscutere le nostre posizioni diplomatiche.
Vedremo come andrà a finire la real-politic del nostro nuovo “grande diplomatico” dal telefono facile.
Arduino Rossi.

mercoledì 14 maggio 2008

Il nuovo Berlusconi



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Sta nascendo il nuovo governo, con polemiche per la Lega Nord, che si prende una fetta di potere, con l’intervento della Libia di Gheddafi contro Calderoni, tra proteste per ingerenza e plausi.
Corretta è stata la risposta pacata del Ministro degli Esteri, Dalema, Ministro uscente, che ha smorzato i toni, rassicurato la Lega Araba, preteso il rispetto decisionale dell’Italia, senza interventi stranieri nelle decisioni di politica interna.
E’ un fatto scandaloso, oltre che quasi ridicolo, che a protestare sia stato il figlio di un dittatore, di uno Stato implicato in passato nel terrorismo, posto tra integralismo e Occidente.
Ora i dolori arriveranno per le pensioni, che prima o poi verranno ritoccate al rialzo, per l’età, invece le tasse dovrebbero essere meno dolorose, ma l’importante che il debito pubblico non cresca ancora, per non scaricare sulle prossime generazioni i nostri errori in economia.
La sicurezza resta al primo posto tra le aspettative dei cittadini, ma è pure molto diffusa la convinzione che extracomunitario significhi solo problemi e delinquenza.
Senza riproporre vecchi stereotipi, che affermano la poca voglia di lavorare degli italiani e per questo arrivano dall’estero i lavoratori, che svolgono i mestieri che gli italiani non vogliono più fare.
Non credo che gli extracomunitari siano una risorsa: li considero delle persone e non dei "beni" da sfruttare.
Ora il nuovo governo Berlusconi, che aveva già deluso gli italiani due anni fa, pare a molti il meno peggio, l’unica alternativa a una situazione difficile: la crisi del caro petrolio continua a minacciare l’economia mondiale, compreso la disastrata Italia, che ha al suo interno molti "nodi ingarbugliati".
Riuscirà Silvio a districarsi in questo labirinto?
Lo sapremo fra cento giorni.