sabato 18 ottobre 2008

Nicola II, Zar di tutte le Russie

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Nicola II e famiglia furono alzati agli onori degli altari dalla chiesa Ortodossa russa nel 2000, perché, secondo tale chiesa patriottica e cesare-papista, cioè vicino e suddita da sempre del potere politico, lo Zar, la Zarina e prole furono crudelmente ammazzati perché cristiani.
La granduchessa Maria Vladimirovna, discendente diretta della famiglia imperiale, ora vede consacrata ufficialmente la sua tesi: non fu colpa di Nicola II se furono uccisi tanti innocenti sotto il suo regno, ma dei ministri, della polizia imperiale, dei loschi individui che facevano il doppio gioco e tanti altri.
Lo Zar, poverino, non sapeva nulla?
Ora la revisione della storia è sempre pericolosa: se lo Zar fu il cattivone per generazioni di russi, per 90 anni, oggi diventa un Santo.
Si vede che per la Russia attuale la storia è ferma a quasi un secolo fa, con desideri imperiali, di grande Russia, con il panslavismo (nazionalismo fanatico) ancora latente, che non fu mai totalmente soffocato, nemmeno durante il regima comunista.
La Russia ha una chiesa legata alla cultura, alla lingua e all'etnia slava e russa: tutta una letteratura, grande, stupenda, ha esaltato il popolo russo, la sua natura ingenua, la sua fede ortodossa.
Ora dalla terra di Lenin uscirà una nuova ondata di nazionalismo etnico, che difficilmente lascerà indenni i Paesi Occidentali?
La storia è sempre stata trattata come materia di propaganda: si può parlare di due generi di storia, la prima è quella degli studiosi, con i loro dubbi, i loro dibattiti, le loro controversie.
La storia invece da proporre alla stampa, specialmente alla base popolare, è scritta e modificata per un uso rivolto al presente: Cristoforo Colombo è diventato spagnolo, per gli storici spagnoli ufficiali, senza alcun “dubbio”.
Dopo averci sorpassato in economia, così dicono, ci hanno rubato il grande navigatore nazionale.
Non voglio entrare in polemiche con nessuno, ma questo è un vizio antico: i russi durante il regima stalinista credevano di aver scoperto tutto loro, che tutte le grandi invenzioni erano dei loro connazionali, o quasi.
La storia dei nazisti invece era ricostruita in modo da avere tutti i grandi del mondo di stirpe germanica, pure Dante, padre della lingua italiana, era un quasi tedesco, secondo queste forzature storiche.
Che si può fare?
La revisione storica colpisce tutto e tutti: ci dovremo sorprendere ancora e dovremo avere paura, perché quando la storia cambia, in versione nazionalista, ci sono scopi “strani” e inquietanti.
La riabilitazione di certi personaggi, di certi avvenimenti, può significare che qualcuno spinge verso “nuove avventure”.
Arduino Rossi