lunedì 27 ottobre 2008

In quanti furono a manifestare a Roma?


(manifestazione circo massimo Roma Veltroni Berlusconi Pd Idv Pdl)

Furono 2.500.000 o solo 200.000 i manifestanti che scesero in piazza a Roma, contro il governo Berlusconi?
Il presidente del consiglio prende le distanze ed accusa: ''Non sono riuscito a vedere le immagini della manifestazione. Ho sentito solo le dichiarazioni della Questura di Roma e non posso che dire, come hanno già detto altri, che questa e' la sinistra delle frottole, delle invettive, delle calunnie.”
Dall'altra parte Veltroni è convinto della sua vittoria, almeno per il numero degli scontenti in strada: ''Il governo farebbe bene ad ascoltare la voce della società italiana.”
Che in Italia la matematica non piaccia è risaputo, ma non riuscire a stabile quanti siano, indicativamente, i partecipante a una manifestazione è veramente incredibile: si vede che non si vuole usare i metodi statistici, scientifici, quasi indiscutibili e si preferiscono quelli della politica.
Chi sarà il bugiardo?
E' una questione di fede, politica ovviamente.
Per Veltroni questa era una sua prova personale, un successo necessario per mantenere il suo posto di Segretario del Partito: c'erano dei dubbi e delle discussioni che criticavano il modo di fare opposizione di Veltroni.
Solo una grandissima risposta, un'enorme manifestazione avrebbe ridato una spinta alle scelte del delfino di Prodi.
Un successo il segretario del PD lo ha ottenuto: ci sono i primi segni di riappacificazione tra il PD e l'Idv.
Antonio Di Pietro ha spento un po' le polemiche: “Non ho nulla da rimproverare a Veltroni.”
Inoltre il malcontento sta avanzando in certe categorie sociali: gli insegnanti, i pubblici dipendenti si stanno organizzando in scioperi, ma il resto del Paese pare indifferente ai dibattiti politici.
C'è pure un po' di incoscienza, convinti che la crisi finanziaria non ci riguarda: la Borsa è lontana dagli italiani, tranne per i pochi sfortunati che ci hanno creduto sino a ieri.
Qualcuno vede dei vantaggi, con il calo della benzina, la crisi delle fabbriche e della produzione è ancora lontano: si parla, nell'opposizione, che bisogna aiutare la borsa della spesa e non la Borsa delle azioni.
Questa demagogia, un po' facile, non cerca di capire che tutto è collegato e non è vero che i guai degli altri non ci riguardano: esiste in questo mondo uniformato, una strana catena, non proprio quella di Sant'Antonio, ma che porta bene o male, a secondo dei casi e degli eventi.
Il capitalismo finanziario è l'unico sistema che abbiamo, bello o brutto e non è stato sostituito da nulla: ora bisogna curarlo, ma è molto difficile.
Posso essere cattivo con una domanda?
I nostri politici hanno capito cosa sta capitando?
La crisi del 1929, quella paragonata a questa per importanza e gravità, sconvolse il pianeta, non ancora globalizzata: da quella situazione il mondo mutò e lo fece in peggio.
Le banche sono da salvare, ma bisogna pure riempire le borse delle spese, altrimenti la gente avrà fame di cose necessarie e non necessarie: allora diventerà cattiva e i potenti, per salvare le loro poltrone sotto i loro grossi sederi, cercheranno i soliti capri espiatori.
A chi toccherà questa volta?
Saranno ancora gli ebrei, gli zingari, i comunisti, i misteriosi speculatori che agiscono nell'ombra?
Quando la rabbia cresce cerca delle vittime: per ora tutto tace, ma, pur non volendo essere pessimista, il peggio non è ancora arrivato.
La maggioranza e le opposizioni avranno occasione per accapigliarsi, per dirsene di santa ragione: Veltroni e Di Pietro avranno la possibilità di far sentire le loro voci, organizzare la rabbia popolare in movimenti, ma forse sarà meglio agire senza essere sempre in campagna elettorale.
E' un lusso che non ci possiamo permettere: non pretendo parole dolci, d'amore, ma questi continui insulti tra le parti e questa mancanza di lealtà e un minimo di oggettività fanno solo male.
Veltroni ha adunato milione di oppositori arrabbiati contro il governo?
Erano in pochi e isolati dal Paese, tutto compatto con Silvio?
Invece i dubbi che i signori politici siano adeguati e non si rendano conto cosa stia capitando preoccupa: Berluscono sta già accusando gli speculatori, che danneggiano l'economia reale.
E' come accusare le talpe di scavare gallerie, le tarme di mangiare il legno: fanno il loro “mestiere”, mentre i politici devono pure loro agire, con anti-tarme se è necessario, prima che il tetto crolli sulle nostre teste.
Arduino Rossi