martedì 28 ottobre 2008

Ai soliti puristi della razza Obama non è simpatico


(Elezioni negli Stati Uniti 4 Novembre 2008 Presidente degli Stati Uniti d'America USA Vice presidente)

Qualcuno vuole Barak Obama morto: sono i neonazisti statunitensi, gli skinheads volevano assassinarlo con altre personalità nere del Tennessee.
Sono stati gli agenti federali a scoprire il complotto contro il candidato democratico: questi tentativi criminali sono qualcosa di prevedibile, purtroppo, perché, per certe menti, un presidente nero è un segno che preannuncia la fine del mondo.
Il colore della pelle è solo una “questione estetica”: ciò che conta sono i pensieri, che non hanno colore e neppure un'appartenenza razziale.
Il nostro Obama sarà forse presidente: le elezioni diranno se McCain è riuscito a recuperare sugli indecisi oppure dovrà consegnare la Casa Bianca a un nero, proprio lui, che è un pronipote di proprietari di schiavi.
Sarebbe certamente bello immaginare l'uomo più potente del mondo un nero, così da mostrare a tutto il mondo che il merito vale più dell'appartenenza a questo gruppo o all'altro di potere, a questa o quella famiglia, o a quella pura etnia bianca.
Chiunque potrebbe diventare presidente, in un Paese democratico, si diceva tempo fa.
Obama sarà migliore di Bush?
Chi vivrà vedrà.
Ora le culture razziste subiranno una grande sconfitta, per secoli i popoli dell'Europa, ma pure altre etnie, si sentirono superiori ai neri: li resero schiavi, li dominarono, costringendoli a lavori umili.
Sì, un presidente nero alla Casa Bianca è proprio la morte per tutte le idiozie dei cultori delle razze superiori, o presunte tali.
Se non sono riusciti questa volta ad ucciderlo, ci riproveranno in futuro: l’imbecillità criminale non si arrende facilmente.
Il razzismo ebbe origine forse, oltre da teorie di estrema destra consolidate negli anni Trenta del secolo scorso, pure da versioni degenere della teoria di Darwin: il darvinismo o meglio i darwinismi fecero da piedistallo a molti discorsi pericolosi, criminali, del Novecento.
Tutto questo non ha nulla a che vedere con il grande scienziato inglese, ma la selezione della specie, il più forte che sopprime il più debole (in realtà Darwin parla di adattamento all'ambiente e non di forza), fu usato come base per creare ideologie razziali insensate.
L'adattamento all'ambiente non segue i nostri parametri: non si parla di superiore e inferiore, ma di capacità di adattamento o meno, con conseguenze strane, come per i casi di specie inferiori per intelligenza, ma superiori per resistenza, come gli scarafaggi.
Sarebbero loro gli esseri dominanti in caso di olocausto nucleare, ma è difficile considerarli superiori a tutti i mammiferi, agli uccelli, pure ai rettili che si estinguerebbero, perché non adatti all’ambiente radioattivo.

Ora un presidente nero pare proprio una bella notizia: a sinistra si esulta, ma a destra, in Italia, dicono che Obama ha copiato, nel suo programma certe idee del programma del nostro e nostrano centro destra.
Si sa che noi italiani ci piace salire sul carro del vincitore, qualsiasi vincitore sia: si può dire che ci piace vincere sempre e a tutti i costi.
Ora Obama, salvo mutamenti di rotta negli ultimi giorni, ha già molti estimatori in Italia: viene tirato per la giacca e presentato come loro amico.
Non temano chi si aspetta cose strane, nuove: il colore della pelle è scuro, ma non ci saranno scelte sconvolgenti.
Obama non metterà in subbuglio l’ideologia degli interventi militari e di caccia ai terroristi: ci saranno più sussidi per i poveri negli USA, qualche assegno familiare, ma questa è una questione interna.
Forse in tanti resteranno delusi, io mi metto già tra costoro: il colore della pelle non conta: siamo tutti esseri umani, nel bene e nel male.
Arduino Rossi