mercoledì 15 ottobre 2008

Alitalia, tutto OK.

(Alitalia Veltroni Berluscono PD Pdl Idv piloti pilota aerei compania di volo)
Il segretario del PD Veltroni ha affermato senza tanti tentennamenti: "E' quanto mi aspettavo ed è quanto avevo detto che sarebbe accaduto.”
Dopo l’ultima dichiarazione di Epifani, tutta riassicurante, nasce qualche dubbio sulla verità di una sua affermazione precedente, quando sosteneva che il segretario della CGIL era lui e non c’erano padroni politici: qualcuno potrebbe sospettare che invece l’intervento di Veltroni, degli ultimi giorni, abbia portato la tranquillità sociale.
Perché lo ha fatto?
I motivi sono parecchi e sospetti pure, ma si sa che la fantasia galoppa spesso e si rischia di fare della fantapolitica.
Il ministro per lo Sviluppo, Scajola, è felice: “ ….entro stasera alle 20 possano aderire al piano presentato, con alcune aggiunte apportate dalla Cai, anche i piloti e gli assistenti di volo. Cai ha ripresentato la proposta iniziale con i chiarimenti richiesti e con l'impegno a scegliere un partner internazionale….”.
Solo pochi giorni fa sembrava tutto perduto ed ora si parla pure di un partner straniero, da fonti giornalistiche Air France potrebbe prendersi dal 10 al 20% della società che controllerà Alitalia, ma altri invece confidano nella tedesca Luftwaffer: si vedrà in seguito con chi si alleerà la nuova e minuta Alitalia, privata e senza debiti.
Il finale è stato pure più bello di quello che avevo “profetizzato”: l’accordo c’è stato senza strappi, ma qualche dubbio persiste.
Perché tutto questo rumore da clima di campagna elettorale?
Perché tante accuse per nulla, per poi mettersi d’accordo con serenità?
Arduino Rossi
E’ terminata un’epoca?
L’economia mondiale è in crisi e questo si somma sulla crisi nazionale: il sistema dei consumi a tutti i costi, con i debiti che verranno pagati nel futuro sta peggiorando, ormai è al collasso.
Ora dovremo tornare a una visione della spesa più oculata, come si diceva un tempo: questo riguarda le nuove generazioni che si indebitano sino a 40 anni per una casa.
Ora si dovrà dare un maggior valore al denaro, pure al risparmio, tornando a scelte antiche e sempre funzionanti.
Sarà così?
In Italia in troppi si sentono progrediti ripudiando gli usi dei genitori e dei nonni: un tempo si sapeva che c’erano anni buoni e meno buoni, quindi si cercava di non sprecare tutto nel periodo migliore.
Oggi la sicurezza, la superficialità rischia di trasformare molti giovani in futuri poveri: questo non dipende da quanti soldi hanno oggi, ma da quanto spendono, gettano senza preoccupazioni.
Il consumismo è la base dell’economia, ma non l’azzardo, il rischio fine a se stesso, quello porta solo a disastri, miseria o almeno tante delusioni.
Non sto facendo l’apologia del risparmio o dell’avarizia, sto consigliando solo un po’ di accortezza, in un periodo pieno di incertezze.
Arduino rossi