mercoledì 12 novembre 2008

Genitori sotto processo

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Voglio tornare sul dramma dei genitori normali, criminalizzati da strizza cervelli da rotocalco, da insegnanti furiosi, da sociologi politicizzati.
Sì, da quella razza rabbiosa di super esperti, di intenditori che sanno tutto o quasi, tranne crescere i loro marmocchi.
I genitori spesso sono vittime di vicini impiccioni, invidiosi che sentono gli strilli dei ragazzini prepotenti, arroganti e talvolta chiamano i carabinieri.
Qualcuno di questi si sente protetto dalla legge e vengono istruiti ad agire come se fossero al sopra del bene e del male: rompono, spaccano, comandano in casa e non si riesce a contenerli.
Non si possono punire più di tanto e le solite sculacciate, qualche sano schiaffone, risolutivo un tempo, è visto come maltrattamento: infatti i genitori sono spesso terrorizzati dai servizi sociali, da quelle signore spesso zitelle, quasi sempre acide e antipatiche, che alzano il dito indice, gridando “guai”.
I ragazzini, protetti da tutte questi cervelloni, da queste autorità esterne alla famiglia, criminalizzata e accusata da anni di tutti i mali del mondo, vanno oltre il lecito: fuori c'è un mondo di farabutti, di criminali ben difesi dalla legge.
Sono gli spacciatori, i papponi, gli sfruttatori dei sogni dei ragazzini e delle ragazzine: spronano le ambizioni dei futuri “campioni” di calcio e le “stupende” veline in erba che per ora fanno le cubiste, poi saranno a disposizione del locale per altro, qualche volta.
I genitori cosa possono fare?
Possono rinchiudere in camera le bambinone per non farle uscire senza essere denunciati di sequestro di persona?
Possono dare due bei schiaffi sonanti senza essere considerati dei seviziatori?
Temo di no e i problemi risolvibili con una maggiore autorità paterna e materna finiscono per incancrenirsi, sino alle tragedie che tutti vediamo nelle nostre strade.

Arduino Rossi