mercoledì 12 novembre 2008

Cofferati e le due anime della sinistra

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Gestori, baristi, camerieri di 6 locali di Bologna, Pratello, hanno insegnato una manifestazione di protesta contro la chiusura dei loro locali.
La seduta comunale è stata sospesa per le proteste dei manifestanti, che chiedevano la sospensione dell'ordinanza del sindaco, soprannominato sceriffo dai suoi avversari.
Si chiedeva quindi le dimissione del sindaco con l'appoggio della componente del PRC bolognese, da sempre nemico giurato della linea di Cofferati.
L'ex segretario generale della CGIL fu un uomo deciso a difendere i diritti dei lavoratori, ma pure è appartenente alla componente giustizialista, la definisco così, se preferite chiamiamo legalista o amante della legge.
Fu famosa la sua scelta di ripulire alcune zone di Bologna dai senza tetto, ma pure da quella piccola delinquenza, da quelle “corti dei miracoli”, tornate di moda in questo inizio di 3° millennio, come ritorno del Medioevo.
La politica decisa e forse dura del Sindaco di Bologna è quella giusta?
Un fatto è certo, le sue scelte sono molto popolari e ruba consensi alla destra, lasciando poco spazio alla sua sinistra.
In questo ultimo caso però entra la questione dei posti di lavoro persi: quando si reprime, si fa chiarezza e si impone legalità si rischia di fare delle vittime, anche innocenti.
Senza entrare nella faccenda riportata dalla cronaca, senza entrare nella correttezza dei metodi usati per dare sicurezza ai cittadini, è certamente un peccato che Cofferati esca dalla politica per motivi personali e famigliari: poteva essere un personaggio che avrebbe ridato alla sinistra un motivo di riscossa.
La sua distanza dalla sinistra estrema, ormai minoritaria, ma sempre orgogliosa e determinata nelle sue posizioni, che non lo ama, anzi non lo sopporta, lo ha reso scomodo.
Io invece sono certo che potrebbe essere il cinese (come era battezzato dagli avversari per le sue posizioni radicali al tempo della militanza sindacale) a rilanciare la sinistra, il PD: potrebbe dare certezze ai cittadini per i timori sulla sicurezza e nel frattempo essere un ottimo antidoto contro la crisi e contro la disperazione di molti lavoratori, sempre più malpagati, con il posto di lavoro legato a un filo.
L'amore per la legalità non piace a molti di sinistra, come a tanti, troppi, di destra: l'illegalità diffusa, che fece da motore per troppo tempo nel nostro Paese ora è sempre più una palla al piede.
Solo chiarezza e leggi semplici, ma rispettate e fatte rispettare, ci farà uscire dalla crisi, quanto meno da quella della fiducia sia nazionale sia estera.
Io non credo negli eroi, nei salvatori della Patria: Cofferati potrebbe essere solo un valido oppositore a Berlusoni.
Ha tutte la carte in regola e potrebbe strappare voti popolari, finiti a destra, solo per la paura di uscire di casa.
A sinistra non si sono accorti di nulla?
L'opposizione è importante e tutti i nostri governi, di destra e di sinistra, forniscono argomenti per protestare e per criticare: forse mutare politica non farebbe male, specialmente dopo una sonante sconfitta elettorale recente.
Nel calcio sono gli allenatori che vengano mandati a casa e sono sostituiti da altri tecnici con idee nuove, più moderne.
Nella politica si fa il contrario?
Si manda a casa il nuovo e si preferisce il vecchio?

Arduino Rossi