lunedì 14 luglio 2008

Non vi è mai capitato di litigare con un imbecille?



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Sì, uno di quelli che sembrano persone un po' colte, ma con un'aria da saccente, un disprezzo profondo verso tutto il resto del mondo.
Sì, un paranoico marcio, di quelli che ti chiedi, quando ne incontri uno, perché hanno chiuso i manicomi.
.Costui urlava, insultava con parolacce chi non la pensava come lui: la parola preferita era co….e, oppure ignorante, analfabeta.
Non sto parlando di qualche nostro politico: questo signore disprezzava pure loro.
Possedeva una pignoleria ossessiva: analizzava ogni parola detta, valutava ogni doppio senso, da professorino della penna rossa, che non intendeva il senso complessivo del discorso, ma si perdeva in inezie banali.
Alla fine dei discorsi provocatori, delle mezze minacce, del desiderio di far sapere che lui era un uomo importante, si presentò: che delusione terribile, era un docente universitario di qualche materia storica o simile.
Le domande che mi sono girate e rigirate nella testa sono state tante.
Come è possibile che un individuo così instabile psicologicamente abbia a che fare con dei giovani?
Come può insegnare un personaggio simile?
Dovrebbe essere curato.
Come è riuscito a vincere il concorso?
Cose è stato possibile che si sia laureato un personaggio simile?
Chi gli ha fatto fare carriera?
Le risposte le abbiamo in mente tutti, ma tacciamo, se non vogliamo essere querelati per calunnia.
Arduino Rossi