mercoledì 2 luglio 2008

La crisi della sinistra



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Un fatto mi sorprende della sinistra italiana: c'è una destra aggressiva, xenofoba e pericolosa, ma a sinistra si continua con una retorica fuori moda.
Si parla di nazismo, di razzismo, di fascismo: ci sono alcuni personaggi seri e ridicoli che, con musi duri ed accigliati, sparano sentenze, condanne a non finire, sempre più o meno uguali.
Così la gente, il 60%, ma in futuro anche il 70% e più, è indifferente.
Si sentono sempre più frasi come queste: "Cosa me ne importa! Non voglio problemi. Non voglio zingari ed extracomunitari tra i piedi."
Qualche cervellone della sinistra parla di rieducare il popolo, anzi il popolino, con quel modo di fare tipico delle vecchie avanguardie: sono loro che capiscono, sono loro il faro del popolo.
Ormai i razzisti ridono per la scemenza di chi si strappa le vesti per ogni provocazione: io temo il futuro e lo vedo sempre più nero, soprattutto perché la schedatura è di fatto una sciocchezza, mentre non ci si accorge dei veri rischi.
Per eliminare gli emarginati è preferibile non schedarli, ma fare in modo che non esistano, che non siano mai esistiti, almeno per la burocrazia: se non hanno un nome negli schedari, un posto nell'anagrafe, li si può far scomparire.
Il nazisti volevano far credere che non furono eliminati 12 milioni di ebrei, zingari e altri esseri per loro "inferiori" ( erano tutti coloro che non rientravano nella logica della presunta razza perfetta): costoro volevano negare l'esistenza in vita dei 12 milioni di assassinati e tentano ancora oggi di farlo.
C'è un pericolo nazista in Italia, in Europa: è molto diverso dal precedente per metodi e programmi, ma è ancora più pericoloso.
Non ci sono camice nere o brune, non ha neppure una base ideologica.
Non è con la retorica che si può fermare tale rischio, ma con leggi sicure, niente buonismo, l'altra faccia del nazismo: serve una critica serrata a tutto ciò che sta sorgendo di maligno, non solo a destra, ma pure a sinistra.
Se si perde la dimensione dell'era in cui si vive si rischia di affogare nel pantano delle ideologie farfugliate, zeppe di contraddizioni e un po' folli, lasciando ritornare a galla vecchi mostri del passato, ancora vivi, in fondo al mare dell'inconscio collettivo dell'Europa.
Arduino Rossi