venerdì 5 settembre 2008

Lo stupro dell'estate,



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Ecco lo stupro dell'estate, tra studenti universitari contro una loro collega a Firenze.
Sono i soliti bravi ragazzi: le mamme hanno insegnato a loro che possono fare ciò che vogliono, i papà vedono in loro l'antidoto a tutte le proprie frustrazioni.
Sono dei giovani che promettono bene, l'orgoglio dei genitori, da presentare ai parenti e agli amici con enfasi: sono bravi, anzi bravissimi in tutto.
Che gioia per le loro famiglie, ma si sa che qualche volta si devono pure sfogare: poverini, non possono sempre stare sui libri a studiare, si stancano.
I commenti soliti poi li conosciamo: “Quella si è cercato apposta questa situazione. Vuole rovinarci. Vuole solo dei soldi, ma non le daremo un centesimo. E' una poco di buono.”
Saranno le mamme, tanto preoccupate per i loro bambini, a urlare i giudizi più feroci contro la vittima?
Sarebbe bello vedere una mamma di un mostro una volta chiedere scusa pubblicamente, ma non capita mai: io non mi ricordo un solo caso.
Sono sette “ragazzi per bene”, sono sette con il futuro promettente.
Ora le loro sette famiglie si stanno muovendo?
Stanno cercando avvocati, ma pure amici che contano?
Cercheranno di immischiare qualche politico?
La collocazione politica non conta.
In quanto tempo si arriverà al processo, se si arriverà?
In quanti anni si giungerà a una sentenza definitiva?
Gli intrighi avranno la meglio sulla signora Giustizia, quella vera, quella che si scrive con la G maiuscola?
Questa volta la stampa, tanto vituperata, potrà fare molto: senza l'interesse dei cittadini, tenuto sveglio da qualche articolo di cronaca, tutto potrebbe essere archiviato, per intercessione dei soliti amici degli amici.
Invece volevo dare un consiglio alle ragazze e pure a mia figlia: di stare attenti ai farabutti, che si riconoscono dal loro “odore”.