martedì 16 settembre 2008

India e cristiani bruciati


E' mai possibile che l'unico interesse dei nostri giornalisti, tanto criticati dal nostro comico nazionale, Beppe Grillo, sia legato al petrolio e ai conflitti relativi: i diritti umani e le violenze contro gli ultimi della terra sono trattati con superficialità.
Un tempo c'era un po' di pietismo e di comprensione verso gli ultimi.
Si vede che i bambini dell'Africa, ridotti a pelle e ossa, non fanno più notizia.
Invece le guerre per gli oleodotti sono più interessanti, come il conflitto per la Georgia, tanto importante per il caro carburante, alla pompa di benzina.
In India i fanatici indù sgozzano e bruciano dei poveracci, in genere paria, che si sono convertiti al cristianesimo per uscire dalla logica demenziale e nazista delle caste.
Non si sono levati cori di protesta, i liberali e democratici europei, tanto attenti ai cavilli di norme nazionali, non hanno fatto commenti.
I comunisti, i socialdemocratici di ogni tendenza non hanno neppure borbottato, non sono affari loro.
Là invece la gente brucia viva e in Europa, questa inutile, mastodontica, lontana Unione Europea non si è degnata neppure di una nota di protesta contro l'India: non se ne cure della libertà di coscienza in quel Paese.
Gli amanti del Tibet non si sono scomodati, come il signor Beppe Grillo tanto attento agli umori e alle mode dei suoi grillini.
Che mondo di .......(lascio a voi concludere la frase).
Un fatto è certo: se non lottiamo per la libertà di coscienza per il Tibet, per l'India, per l'Arabia Saudita oggi, domani dovremo tacere davanti alle prepotenze di qualsiasi cretino barbuto, psicopatico, esaltato e criminale assassino.
Arduino Rossi