venerdì 8 agosto 2008

Pericolo dei viaggi all'estero




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Quando si è stranieri si è sempre in un pericolo, significa essere a rischio più degli abitanti locali.
Chi vuole agire e commettere un crimine lo può realizzare contro di lui: non è conosciuto e nessuno lo avvisa dei tipi loschi che può frequentare.
Non rientra in quella zona protetta che ogni comunità umana crea per i suoi membri, per i suoi associati.
Gli stranieri sono prede da predare per balordi, piccoli criminali, truffatori, stupratori.
E' l'estate la stagione dei viaggi, per studenti, per giovani e meno giovani, proprio questi sono accalappiati dai loro ragni, in cerca di "mosche": spesso vanno in locali dove gli abitanti del luogo non mettono il naso, si lasciano avvicinare da individui che sono già noti alla polizia e alla gente del posto.
Con questo non voglio dire che quando si va all'estero bisogna fare i musoni, non rivolgere parole agli sconosciuti, stare chiusi in albergo per tutto il tempo, pronti a chiamare la polizia al primo movimento sospetto.
Stare attenti e non fare i polli è però necessario: i casi di omicidio sono pochi, per fortuna, ma ci sono pure rischi di furti, per le donne c'è il pericolo di stupri o di brutte esperienze.
Finire in un commissariato a denunciare furti e aggressioni non è sempre facile, anzi proprio tra poliziotti assonnati si ricevono risposte scortesi, perché lo straniero spesso non ha diritti: è una legge non scritta, ma che è di fatto applicata in tutto il mondo.
Arduino Rossi