venerdì 8 agosto 2008

L'occupazione del Duomo di Napoli da parte di extracomunitari.



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I napoletani sono razzisti?
Mi dispiace deludere i sostenitori di questa teoria facile e sciocca, ma è solo una guerra tra poveri: gli spazi e i soldi a Napoli sono pochi.
Ci sono poche case e costano parecchio: dare a tutti un'abitazione, un lavoro, o solo una vita accettabile, in molti quartieri di Napoli è difficile.
Gli extracomunitari in questione non avevano più casa perché un incendio, in via Trencia a Pianura, aveva distrutto un fatiscente edificio: per i duecento occupanti il comune ha cercato degli alloggi di fortuna, ma per gli extracomunitari sono sorti dei problemi.
Si sono alzate barricate, con cassonetti incendiati, per impedire l'arrivo degli extracomunitari, in parte in cerca di permesso di soggiorno, o di asilo politico.
Questa prima violenza ha aperto la strada, infelice e sconsiderata, all'occupazione del Duomo, dopo aver protestato a palazzo San Giorgio, sede del Comune di Napoli.
Così la catena della violenza ha portato a far cedere il comune di Napoli due volte.
Sarà questo il metodo per ottenere diritti?
Il principio è proprio infelice, perché è quello che apre a spiragli pericolosi: vince chi urla di più e chi provoca o minaccia di più.
E' grave in particolare questa idea: far credere che la legalità sia elastica e tutto sia lecito.
Volevo ricordare che i blocchi stradali sono illegali, che sono pure vietati le occupazioni dei luoghi di culto, di tutte le fedi, che è un reato (personalmente ritengo molto grave, ma poco punito dalle leggi nazionali) l'istigazione a delinquere: sostenere che è legittimo occupare case, chiese, moschee, templi indù, scuole, stazioni, strade pubbliche è grave.
Quasi mai questi "crimini", ripeto socialmente pericolosi,, sono perseguiti dai nostri giudici: probabilmente hanno altro da fare, ma sono certo che avremmo molti reati in meno se questa maledetta istigazione a delinquere fosse colpita con giusta severità.
E' ora di far conoscere il carcere a chi lancia il sasso e nasconde la mano.
Tornando alla faccenda di Napoli vorrei far notare che, se il Comune non avesse ceduto una prima volta alle prepotenze della piazza, non ci sarebbe stata la seconda
manifestazione violenta.
Arduino Rossi