mercoledì 14 maggio 2008

Si può rinnovare il Paese



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Tutto è pronto per la battaglia, la grande guerra del centro destra, sempre più destra e meno centro, per la mancanza dell'Udc: si dovrà lavorare per le famiglie, la sicurezza e l'economia, sempre più minacciata da tempeste che si annuvolano all'orizzonte.
Ministro senza portafoglio sarà il leghista Calderoli, definito come ministro per le semplificazioni, ovvero per de legiferare, sfrondare le numerose leggi inutili, doppie o triple, contraddittorie: è una novità importante, che porterebbe a notevoli risparmi nella spesa pubblica, snellirebbe le procedure legislative e della giustizia.
Speriamo che questa funzione sia ben applicata e non ci siano intoppi in interessi parassitari, di categoria.
Pare che Berlusconi sia andato in vacanza, perché è tornato dopo due anni dalle sconfitta e la salita dell'ultimo governo Prodi: auguriamoci che si sia riposato ed abbia le idee chiare.
Intanto il Paese si scopre il più vecchio d'Europa ed è giusto intervenire subito per aiutare le famiglie con figli: non siamo più nell'epoca di dare figli alla Patria, ma il crollo demografico degli ultimi 15, 20 anni è ormai drammatico.
Questo problema era lontanissimo dalla cultura della sinistra, invece l'ecologia i nostri stupendi panorami nazionali non sono particolarmente amati a destra, o così pare: la protezione dell'ambiente, le energie alternative non sono mai entrate tra i primi punti dei programmi della Casa delle Libertà.
Io sono sia speranzoso che preoccupato: vedo avanzare la crisi petrolifera, che potrebbe trasformarsi in recessione, con gravi ripercussioni finanziarie.
Temo i condoni come la grandine e le cavallette, spero in un fisco più razionale e semplificato, in leggi che favoriscano la libera iniziativa, anche dei giovani.
Sono comunque certo che Silvio Berlusconi sappia bene che non può fallire: sono già pronti chi lo vorrebbe sostituire, proprio da destra, alleandosi con il centro dell'Udc, che questa volta sta all'opposizione.

Il nuovo Berlusconi



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Sta nascendo il nuovo governo, con polemiche per la Lega Nord, che si prende una fetta di potere, con l’intervento della Libia di Gheddafi contro Calderoni, tra proteste per ingerenza e plausi.
Corretta è stata la risposta pacata del Ministro degli Esteri, Dalema, Ministro uscente, che ha smorzato i toni, rassicurato la Lega Araba, preteso il rispetto decisionale dell’Italia, senza interventi stranieri nelle decisioni di politica interna.
E’ un fatto scandaloso, oltre che quasi ridicolo, che a protestare sia stato il figlio di un dittatore, di uno Stato implicato in passato nel terrorismo, posto tra integralismo e Occidente.
Ora i dolori arriveranno per le pensioni, che prima o poi verranno ritoccate al rialzo, per l’età, invece le tasse dovrebbero essere meno dolorose, ma l’importante che il debito pubblico non cresca ancora, per non scaricare sulle prossime generazioni i nostri errori in economia.
La sicurezza resta al primo posto tra le aspettative dei cittadini, ma è pure molto diffusa la convinzione che extracomunitario significhi solo problemi e delinquenza.
Senza riproporre vecchi stereotipi, che affermano la poca voglia di lavorare degli italiani e per questo arrivano dall’estero i lavoratori, che svolgono i mestieri che gli italiani non vogliono più fare.
Non credo che gli extracomunitari siano una risorsa: li considero delle persone e non dei "beni" da sfruttare.
Ora il nuovo governo Berlusconi, che aveva già deluso gli italiani due anni fa, pare a molti il meno peggio, l’unica alternativa a una situazione difficile: la crisi del caro petrolio continua a minacciare l’economia mondiale, compreso la disastrata Italia, che ha al suo interno molti "nodi ingarbugliati".
Riuscirà Silvio a districarsi in questo labirinto?
Lo sapremo fra cento giorni.

La fatica di fare la mamma in Italia è grande.



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Le donne italiane sono ancora lontane dal livello di istruzione delle donne svedesi, con i 17 anni di studio in media, ma le italiane sono soprattutto lontane per gli aiuti all'infanzia, come asili nido, scuole materne, scuole con orari pomeridiani.
La distanza sta ancora di più per la partecipazione dei papà alle cure dei figli, specialmente se piccoli: da noi un padre che bada ai bambini è quasi un pioniere.
Un uomo che sceglie il part-time o l'aspettativa per la prole è visto, o si considera lui stesso così, come un "mammo", ovvero un perdente, un debole, un'affemminato, uno .....sfortunato (non uso mai le parolacce, specialmente quando scrivo).
Sì, fare la mamma da noi è qualcosa di eroico: è sempre più un atto coraggioso, anche perché i tempi sono complessi e le condizioni sono meno a misura di bambino.
Non ci sono più i cortili dove far giocare i ragazzini in sicurezza, né parchi senza spacciatori, senza pedofili, o presunti tali, che avvicinano ai monelli solitari con intenti morbosi, o così pare dalle cronache giornalistiche di questi ultimi anni.
Le donne che si dedicano a questa nobile, quanto sempre più faticosa "professione" di mamma, sono sempre più meritevoli di stima: rinunciano alle carriere lavorative per il mestiere di madre.
E' sempre più difficile seguire i figlioli, a cui non si fa mancar nulla, dalla piscina al pianoforte, dal dentista migliore, da pagare con cambiali, alle vacanze studio in Inghilterra.

Gli sbagli della Giustizia



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La Giustizia inciampa e i delinquenti in via di giudizio per reati gravi, come rapine in ville o stupri di minorenni, vengono rilasciati per errori procedurali: questi intoppi tendono sempre più a svalutare la Giustizia, a spingere l’opinione pubblica verso scelte e decisioni pericolose.
Lo Stato di polizia pare l’unica risposta adeguata alla criminalità dilagante: in verità è la soluzione meno adatta, quasi peggiore del male stesso, ma in pochi se ne stanno rendendo conto.
Solo il Diritto, con le sue leggi assicura, o dovrebbe assicurare, i responsabili dei reati in carcere: le altre forme di giustizia sommaria invece lasciano liberi i colpevoli che si possono permettere protezione, porterebbero alla cattura e alla punizione di tanti capri espiatori, innocenti o quasi innocenti,.
Invece la risposta deve essere data dallo Stato che si deve rinnovare, colpire gli errori e le negligenze amministrative, burocratiche: deve semplificare le procedure e differenziare, in modo chiaro, l’errore formale dall’errore sostanziale.
Questo concetto può essere riassunto con parole più semplici: quando ed essere liberato è uno che potrebbe essere innocente, quando ad essere scarcerato è un farabutto, magari reo confesso, con prove schiaccianti.
Si potrebbe fare molto in questi casi così eclatanti di ingiustizia palese: è il compito degli organi di controllo e dei legislatori, oltre del potere esecutivo.

domenica 4 maggio 2008

Perché la benzina costa sempre di più?



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Sinceramente l'unica analisi degna ed accettabile che ho trovato, rispolverato, per cercare di capire cosa stia avvenendo è quella che risale alle due guerre mondiali, alle guerre coloniali e post coloniali: in pratica si accusavano gli interessi capitalistici, dei "biechi" speculatori, che spingevano le nazioni in conflitti e tensioni per aumentare il prezzo del carbone, dell'acciaio, del pane.
Questo modo di pensare aveva dei grossi limiti, pur restando logico e credibile: era impregnato di ideologia, i capitalisti avevano volti e nomi ben definiti, talvolta rappresentati con caricature eccessive e ridicole.
Io invece credo nella spinta degli interessi di interi popoli, non di cattivi governanti guerrafondai, che cercano guadagni rapidi e sicuri, che favoriscono date politiche economiche di controllo delle risorse del pianeta, con interventi anche militari miopi e pericolosi.
Mi spiego meglio, cercando di essere chiaro: la corsa all'approvigionamento e all'accumolo delle scorte, la ricerca di nuovi mercati per le proprie merci hanno favorito molti governi e caste di potere in tanti Stati del mondo più povero, spesso ha condotto al comando dittatori che si sono poi ribellati all'Occidente talvolta, come figli ingrati.
Non bisogna scordarsi che i signori che ci vendono il petrolio sono pure quelli che acquistano le nostre merci, tra cui armi e in qualche caso pure tecnologia nucleare. Questo discorso non è solo riferito all'Italia, ma è da considerare tipico di tutte le nazioni industrializzate.
Da una parte si commercia e dall'altra si chiede il rispetto, ipocrita, delle regole democratiche, ma questi governanti sono spesso corrotti e disprezzati dai loro popoli.
Questi tirannelli mantengono il potere con la forza, grazie alle armi che ottengono dall'Occidente, ma pure, in misura minore, dalla Russia e dalla Cina.
Tutto questo provoca contrasti che generano tensioni, che favoriscono le speculazioni sulle materie prime, sul prezzo del petrolio e sui cereali, affamando mezzo mondo.
Arduino Rossi

Cosa sta succedendo a questo Paese?



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Quello che tutti gli osservatori attenti e intelligenti hanno previsto da tempo: la paura sta spingendo la gente alla ricerca di soluzioni certe.
Gli ultimi stupri hanno pesato molto sugli indecisi: il terrore delle donne di camminare sole nelle strade della periferia, ma spesso anche di quelle del centro, questo in quasi tutte le città d'Italia, ha spinto verso le proposte della tolleranza zero.
Si vede che il PD, nonostante le correzioni di rotta degli ultimi mesi, è stato visto come inadeguato a situazione di criminalità crescente: l'ordine pubblico non è più un problema che interessa i ceti medi e alti, ma preoccupa molto i ceti popolari.
I quartieri dormitorio delle periferie sono ormai invivibili dopo il tramonto e spesso anche in pieno giorno: da più parti si urla per avere sicurezza, quella che si aveva pochi anni fa, non molto di più.
La risposta solita era quella della teoria sulla sensazione della criminalità: in pratica i dati ufficiali parlavano sempre di diminuzione dei crimini, o meglio, lo affermavano i politici, che capovolgevano i numeri come fanno di solito dopo le elezioni.
La teoria della sensazione è molto diffusa pure per quanto riguarda l'inflazione e se si somma a quella della paura degli scippi, delle rapine, pare veramente strana.
Siamo tutti degli ossessionati, al limite di una crisi di nervi?

Arduino Rossi

Beppe Grillo e la censura



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Quando il comico genovese accusa di censura i mezzi di informazione, di menzogna il mondo dell'informazionequando diventa un eroe?
Fa del vecchio populismo, usando parolacce, maledizioni, ma poi sa pure dire battute intelligenti.
Sarebbe stato quindi preferibile invitarlo in TV e dagli la possibilità di sostenere un dibattito, di criticare ed essere criticato.
Tutti lo rivedrebbero per ciò che è: un comico che riferisce fatti reali, ma li semplifica e rende tutto molto "facile".
Ci sono i raccomandati nel giornalismo?
Certamente, ma c'è chi invece lavora con passione per poco o nulla, senza essere iscritto al famoso e "famigerato" Ordine.
La battaglia di Grillo è affascinante, ma ha pure delle zone d'ombra.
Se riuscisse a sconfiggere i partiti e i poteri sclerotizzati che assicurano una continuità ad un'economia falsata, proprio nella concorrenza leale, cosa capiterebbe?
Io sono uno dei pochi che crede che Beppe Grillo, o chi per lui domani, vincerà: vedremo la fine dell'Ordine dei Giornalisti, la sconfitta della Rai e di Mediaset, la scomparsa del miliardo devoluto in beneficenza alla stampa.
Cosa avremo poi? Ci sarà il paradiso?
Temo di no!
Al posto di Bruno Vespa potremmo trovarci qualche imbonitore, qualche urlatore professionista, che si è formato nella vendita di pentole ed aspirapolvere taroccati: questa è in fondo la "splendida" realtà statunitense, almeno per quanto riguarda l'informnazione televisiva popolare.
La verità e le news sono troppo importanti, chi le modifica avrà il potere: lo sapevano bene i grandi dittatori del secolo scorso, che usavano tecniche di manipolazione delle informazioni, per tenere in pugno le loro nazioni.
Dopo i partiti avremo altri grandi poteri che imporranno la verità?
Arduino Rossi