venerdì 8 agosto 2008

Il gestaccio di Bossi alla bandiera



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I gruppi comunisti, in passato, erano più amanti della Patria del capo indiscusso della Lega Nord: è un fatto strano e un po' lascia perplessi.
I simboli, per un certo modo di considerare la politica e la Nazione, sono sacri: guai ad insultarli.
Infatti esistono delle leggi che condannano il vilipendio alla bandiera: probabilmente ci sarà un seguito giudiziario di questa vicenda, che darà inevitabilmente altra pubblicità a Bossi.
Portare in tribunale per un gesto di ribellione un leader politico, non in ottime condizioni fisiche, è il miglior modo di renderlo popolare presso la sua base.
Ora il Pd vuole chiarezza e sostiene che i leghisti attacchino l'unità nazionale, proprio dal cuore del potere.
Ora è impensabile che gli uomini di un partito con cariche istituzionali così importanti, con Ministri e la partecipazione diretta al governo dello Stato Italiano, possano desiderare di smembrare l'Italia: andrebbe contro i loro interessi.
Alla peggio spingeranno al federalismo, visto come panacea per tutti i mali.
Facciamo il riassunto della situazione: Bossi fa un gestaccio, la destra minimizza e la sinistra urla allo scandalo.
Si sostiene che Silvio Berlusconi sia ricattato dalla Lega, che il Paese si potrebbe frantumare.
I portavoce della maggioranza invece sostengono che si cerchi lo scandalo per non vedere e far vedere i grandi risultati del governo, un esempio le strade pulite a Napoli.
Sì, tutto finisce in un battibecco su argomenti un po' datati: il vittimismo della maggioranza, le accuse, ripetute mille volte della sinistra, i giudici visti come eroi o come infami, a seconda della posizione politica.
Questi giudici sono politicizzati?
Sono a servizio dei comunisti?
Sono gli amici dei nemici di Berlusconi?
Sono dei combattenti solitari contro il male?
Sono.......?
Io invece ho la sensazione che qualcuno reciti delle parti da copione e le ripeta sempre allo stesso modo, cambiando scena e teatro, ma non argomenti.
Sì, forse cercano di allontanare la nostra attenzione da altre questioni, serie e gravi, che ci pendono sulla testa.
La recessione, la crisi delle famiglie, anche dal punto di vista economico, il lavoro per i giovani, l'ambiente, l'energia che non c'è, il terrorismo, l'invecchiamento della popolazione sono problemi grandi come macigni: speriamo che dall'autunno si ricominci a parlare di queste faccende.
Arduino Rossi

La lentezza della Pubblica Amministrazione



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Le lentezze e le lungaggini, che i cittadini trovano insopportabili, non sono sempre per colpa dell'ultimo "fesso" che sta dietro allo sportello: spesso chi sta allo sportello è uno che deve rispondere a mille persone, che si sente dire anche parolacce e dopo una giornata zeppa di problemi, è pure accusato di essere un fannullone.
Invece negli uffici accanto ci sono dirigenti incapaci, (non sempre, ma talvolta), ci sono impiegati dediti all'attività di "lecca piedi", mestiere molto apprezzato da quasi tutti i dirigenti pubblici, che amano essere ossequiati, lodati.
Di chi si parlerà male?
E' ovvio, del "fesso" che sta allo sportello, o nell'ultima stanza, tra due o tre pile di scartoffie: saranno loro quelli indicati come fannulloni.
Sì, nel Pubblico Impiego ci sono tanti personaggi simili al famoso ragionier Fantozzi, tanti poveracci in archivi polverosi.
In un fatto le nostre amministrazioni sono avanti: sono state le prime a inventare il mondo virtuale.
Sì, intendo quel mondo fantastico dove la realtà oggettiva è stravolta, modificata.
Il nostro Brunetta cosa sta facendo?
Semplicemente tagliando un po' di malattia, riducendo gli incentivi, che prima cadevano a pioggia, o peggio, solo nelle tasche degli amici dei capi.
Il merito esiste nel pubblico impiego?
Qualche eroe, che impedisce il crollo totale della burocrazia resiste, ma non è mai riconosciuto: ciò che conta è il merito "politico".
Arduino Rossi

Finalmente hanno catturato il criminale di guerra Radovan Karadzic.



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Scusate se ripropongo la questione serbo-bosniaca non in chiave religiosa, etnica, culturale, ma solo come violenze compiute da criminali sulla popolazione inerte, specialmente sui civili.
Tutto diventa diverso: le vittime, tutte e indiscriminatamente, devono avere giustizia.
Non devono attendere quella divina, ma meritano una risposta chiara, anche processuale.
A proposito! Cosa fa oggi chi non mosse un dito, quando i massacri erano in corso?
Esiste pure una responsabilità morale dei politici e perché no, dei giornalisti che non raccontarono la verità, tutta la verità, nient'altro che la verità.
Con questo non voglio propormi come la fonte del vero: cerco solo di capire e di districarmi in un mare di mezze bugie.
Mi scordavo: sono felice che un criminale come Karadzic sia finito in prigione.
Peccato che sia solo uno.
Mancano all'appello tanti altri responsabili di quei massacri, molti poi non sono neppure ricercati.
Arduino Rossi

L'unica giustizia che si fa in Italia è sulla stampa



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L'unica giustizia che si fa in Italia è sulla stampa, ma non è tutta colpa dei giornalisti: i processi sono troppo lunghi: quando gli imputati non sono assolti, i procedimenti cadono in prescrizione, ovvero non si giunge a una sentenza definitiva.
Questo principio della prescrizione è un diritto di tutti gli accusati: non si può tenere sotto processo per anni un presunto innocente.
Proprio questa impunità dei politici, di tutti i politici, fa infuriare la gente: il dubbio che si cerchi di insabbiare, con successo, i processi a carico dei politici, è
forte.
Ora pure la sinistra ha le sue "vittime", da parte della giustizia politicizzata, o presunta tale.
Se questi giudici vogliono in prigione, a tutti i costi, dei politici innocenti avranno uno scopo?
Lo fanno per la loro parte politica, di destro o di sinistra?
Lo fanno per essere visti in televisione?
Agirebbero, secondo questa tesi, per mania di protagonismo e voglia di finire sotto i riflettori
Certi giudici quindi avrebbero la stessa voglia di apparire delle veline in carriera?
Solo l'Onorevole Di Pietro invece continua la sua battaglia per i giudici e l'indipendenza della giustizia: con lui ci sono molti Magistrati, una parte dell'opinione pubblica, quella spronata da Beppe Grillo per esempio.
Ora la questione principale sta nel capire quanto c'è di vero e quanto c'è di fasullo.
I politici sono furbetti e mascalzoni?
Sono vittime di una caccia alle streghe?
Arduino Rossi

Luna, la piccola di 4 anni resa in fin di vita dal padre,



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Luna, la piccola di 4 anni picchiata e resa in fin di vita dal padre, davanti all'Altare della Patria, a Roma.
Sembra pure che si stesse separando dalla moglie e avesse perso il lavoro.
Ora non importa che tutto questo sia esattamente vero oppure no, non interessa: un fatto è certo, la negligenza degli adulti, che hanno permesso a un ammalato di badare una bambinetta, è stata pagata dalla piccola creatura.
Comunque il padre era una persona non in grado di gestire una bambina di quella età, che cerca in modo disperato un rapporto tenero da parte degli adulti, dei genitori, pure con i capricci.
In questa età i capricci sono una costante, specialmente se i bambini avvertono attorno a loro difficoltà e condizioni non adatte a una vita serena, con adulti disturbati, con problemi
Sì, adulti che non sanno fare il loro "mestiere" da genitore, capace di proteggere i bambini, di dare loro sicurezza.
Si vede che pure all'estero i giudici e gli assistenti sociali non sono sempre presenti, ma prima ancora quel sistema di protezione, quegli ammortizzatori, che sono formati da nonni, zii, parenti vari e amici, non c'erano, o erano carenti.
Si vede che non è la famiglia, come qualcuno sosteneva, la causa di tutti i mali: un tempo pareva che, perché certi fatti avvenivano dentro le mura domestiche, tutto fosse dovuto alla struttura sociale della famiglia, patriarcale, nucleare o nelle forme da oggi preferite.
Invece i bambini continuano a subire, a patire ogni tipo di violenza, anche quando la famiglia di fatto non esiste più.
Se era vero ciò che si affermava e spesso era applicato alla lettera con il detto "I panni sporchi si lavano in famiglia", è pure vero che, all'interno delle case tradizionali, un membro ammalato poteva essere isolato, pure curato.
Anzi solo le famiglie, quando funzionano, si dimostrano capaci di proteggere, salvare, aiutare, soccorrere, i loro componenti in difficoltà.
Arduino Rossi

L'occupazione del Duomo di Napoli da parte di extracomunitari.



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I napoletani sono razzisti?
Mi dispiace deludere i sostenitori di questa teoria facile e sciocca, ma è solo una guerra tra poveri: gli spazi e i soldi a Napoli sono pochi.
Ci sono poche case e costano parecchio: dare a tutti un'abitazione, un lavoro, o solo una vita accettabile, in molti quartieri di Napoli è difficile.
Gli extracomunitari in questione non avevano più casa perché un incendio, in via Trencia a Pianura, aveva distrutto un fatiscente edificio: per i duecento occupanti il comune ha cercato degli alloggi di fortuna, ma per gli extracomunitari sono sorti dei problemi.
Si sono alzate barricate, con cassonetti incendiati, per impedire l'arrivo degli extracomunitari, in parte in cerca di permesso di soggiorno, o di asilo politico.
Questa prima violenza ha aperto la strada, infelice e sconsiderata, all'occupazione del Duomo, dopo aver protestato a palazzo San Giorgio, sede del Comune di Napoli.
Così la catena della violenza ha portato a far cedere il comune di Napoli due volte.
Sarà questo il metodo per ottenere diritti?
Il principio è proprio infelice, perché è quello che apre a spiragli pericolosi: vince chi urla di più e chi provoca o minaccia di più.
E' grave in particolare questa idea: far credere che la legalità sia elastica e tutto sia lecito.
Volevo ricordare che i blocchi stradali sono illegali, che sono pure vietati le occupazioni dei luoghi di culto, di tutte le fedi, che è un reato (personalmente ritengo molto grave, ma poco punito dalle leggi nazionali) l'istigazione a delinquere: sostenere che è legittimo occupare case, chiese, moschee, templi indù, scuole, stazioni, strade pubbliche è grave.
Quasi mai questi "crimini", ripeto socialmente pericolosi,, sono perseguiti dai nostri giudici: probabilmente hanno altro da fare, ma sono certo che avremmo molti reati in meno se questa maledetta istigazione a delinquere fosse colpita con giusta severità.
E' ora di far conoscere il carcere a chi lancia il sasso e nasconde la mano.
Tornando alla faccenda di Napoli vorrei far notare che, se il Comune non avesse ceduto una prima volta alle prepotenze della piazza, non ci sarebbe stata la seconda
manifestazione violenta.
Arduino Rossi

Alitalia e la sua crisi



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Quando c'era l'AirFrane non mi pare che qualche compagnia aerea si sia esposta in affermazioni cosi provocanti.
Si vede che contro la Francia non conviene arrischiarsi, mentre la povera Italia abbassa sempre la testa: non so se ci sia Paese al mondo come il nostro, che dà così tanta importanza alla stampa estera e all'opinione di questo o quello, rigorosamente straniero.
E' vero che in Italia non si rispetta il libero mercato?
Sì, ma sono i piccoli patiscono: sono artigiani, piccoli imprenditori, soprattutto i nuovi potenziali futuri imprenditori che sono ostacolati dalla burocrazia.
Oggi lo voglio dire senza remore: c'è tra certi burocrati una chiara volontà negativa, con lungaggini per impedire attività concorrenziali.
Non posso immaginare che una potenza come Ryanair possa essere maltratta, ostacolata, se non di più di quello che si fa ad ogni società, per le lungaggini delle pratiche burocratiche.
Ora il comportamento del governo italiano, di questa legislatura e pure di quella precedente, è simile negli intenti a tutti quelli del Mondo: forse da noi gli sprechi non hanno mai fine e ci dissanguano.
Quanto pesa per l'immagine dell'Italia una compagnia aerea efficiente e senza debiti?
L'immagine conta parecchio, come le strade pulite a Napoli, come il rispetto che meritiamo all'estero per i nostri costumi, i nostri gusti, le nostre tradizioni.
Arduino Rossi