lunedì 17 marzo 2008

Le ragioni della difesa per la strage di Erba



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Nel processo della strage di Erba la difesa cerca di annullare la testimonianza dell'unico superstite, che, si sostiene, accusa i due coniugi per timore di altre ritorsioni, magari sui figli.
Potrebbe essere vero, ma il non confessare e denunciare il presunto vero assassino, o assassini, non mi pare un atto scaltro: converrebbe di più chiedere la protezione delle forze dell'ordine e denunciare i criminali, che hanno pure assassinato la moglie dell'accusatore.
Sicuramente i tempi per compiere un tale massacro sono stretti, inoltre nessuno ha notato i due accusati nelle vicinanze, non ci sono tracce di sangue sui vestiti e neppure le mani si sono sporcate.
Nella casa degli orrori non ci sono impronte e l'accusa si basa solo su due confessioni, confuse e contraddittorie oltre che ritrattate.
La difesa afferma che la parte civile e la Corte non sono equi, ma hanno una sentenza già pronta.
Il problema dei processi visti e condotti anche dai mezzi di comunicazione porta a trasformare la realtà, complessa e ricostruita in un'aula di giustizia, in un telefilm, con i cattivi da punire, a tutti i costi.
Ora i Romano erano le persone adatte a rivestire la parte dei cattivi, simili a tanti rompi scatole nei nostri condomini, da presentare come mostri.
Sarebbe bello che tutto tornasse nella normalità: non nascondo che spero nell'innocenza di Olindo e Rosa.
Sarebbe rassicurante sapere che i cattivi non sono i nostri vicini, ma solo quelli di professione, delinquenti incalliti.
Tutto tornerebbe come prima, con qualche parola di troppo nei bisticci tra vicini e alla peggio, con spintoni e schiaffi che non dovrebbero esserci, ma niente più.
Arduino Rossi

Quanto valgono i monaci tibetani?




La loro rivolta per l'indipendenza e la democrazia, come in Birmania, interessa, ma non troppo: gli affari sono affari e la grande Cina, ammirata, contestata per la mancanza dei diritti umani, ma pure nuovo mercato promettente, immenso, non vale quanto la libertà di monaci rasati, con le loro tuniche color amaranto, o così pare.
Le proteste diplomatiche sono a bassa voce, sono quasi timide e non si mettono in forse interessi consolidati per "così poco": è una scena già vista in quel lunghissimo film che è la storia.
Regimi autoritari, talvolta criminali, spesso feroci e sanguinari hanno mantenuto con l'Occidente buoni rapporti, qualche volta freddi, ma non si sono mai interrotti i commerci.
Il Nazismo non fu mai isolato, anche durante il Secondo Conflitto Mondiale: alcune ditte Statunitense tennero rapporti finanziari e commerciali, attraverso la neutrale Svizzera, con società Tedesche.
L'unione Sovietica si resse per 70 anni pure grazie ai traffici, regolari e legali, con il resto del mondo.
La Romania di Ceausescu fu per anni uno Stato parzialmente neutrale nell'ambito del patto militare di Varsavia, con buoni contatti con l'Europa, pur mantenendo al suo interno un regime sanguinario e corrotto.
Quindi i monaci buddisti è meglio che sappiano che dal mondo libero non arriveranno grandi aiuti: ci saranno solo movimenti di piazza, qualche proclamo di singoli esponenti politici, qualche dichiarazione ufficiale, che inviterà alla moderazione, al rispetto dei diritti umani e nient'altro.
E' solo acqua fresca che i governanti cinesi si berranno senza tanti problemi, ma altri mezzi coraggiosi e costosi non ci saranno: non ci sarà il boicottaggio delle Olimpiadi, la limitazione all'esportazione delle merci cinesi, il blocco degli investimenti occidentali in Cina.
Arduino Rossi

lunedì 10 marzo 2008

I diritti delle donne senza diritti



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L'8 marzo è arrivato, un po' in sordina, con qualche donna che entra nel dibattito, per motivi politici ed elettorali, a difesa di....diritti antichi, che nessuno vuole toccare.
La nostra società è ancora maschilista?
Sacche di ...reazione maschile esistono ancora, specialmente in ambito lavorativo, ma pure nelle famiglie, dove le donne sono costrette a rinunciare ai figli per il lavoro.
Purtroppo, come sempre capita, questa festa per i diritti delle donne è solo per le poche elette, che vivono nell'emisfero Occidentale, nei Paesi industrializzati e democratici.
Il resto delle donne sono poste sotto tradizioni diverse: sono trattate come mucche da riproduzione, le bambine non possono studiare, le donne lavorano e devono badare ai figli.
Molte non riescono a fare tutto e abbandonano le loro creature nelle baraccopoli del Terzo Mondo, alla fame, alla disperazione, alla criminalità.
Pure da noi le nuove arrivate sono costrette a subire prepotenze assurde per la nostra cultura: molte devono prostituirsi, altre subiscono ancora violenze tradizionali, tribali, religiose dei Paesi di origine.
Le voci di protesta contro queste immani ingiustizie non si sentono: il destino di queste disgraziate non ci interessa, non muove movimenti di liberazione.
La questione femminile è solo per le nostre mogli e figlie in carriera?
La lotta per la liberazione è una caratteristica del ceto medio?
Mi auguro proprio di no, altrimenti sarebbe una lotta classista e razzista, indifferente a quelle povere ragazze e bambine con un futuro da analfabete, con pance sempre gravide e occhi tristi.
Arduino Rossi

Le scommesse di Berlusconi



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Non so come reagirete alla notizia della rinuncia di Mastella e alla condanna a 6 mesi di carcere di Gustavo Selva, per il fattaccio dell'ambulanza: la politica vuole volti nuovi e l'Udc propone De Mita, escluso per limiti di età dal PD.
Il quadro è quasi completo, ....scordavo: Berlusconi è passato alle scommesse e ha deciso di giocare con i broker inglesi, che lo danno vincitore.
Potrebbe rischiare qualche Euro per la vittoria di Veltroni: si prenderebbe 10 volte la somma giocata.
Mi ero dimenticato dei nostri imprenditori, che si sono arrabbiati tanto e sono già pronti a salire sul carro del prossimo vincitore, o meglio a ritornare a immischiarsi in faccende politiche, ma senza..... interessi.
Con chi stanno le imprese nazionali?
Con chi le favorisce ed è giusto, poi si sa che odiano il rosso, per incompatibilità di carattere con i comunisti, vecchi e nuovi.
Che si può dire?
I politici cambiano, qualcuno va in pensione, altri sono emarginati, ma poco si rinnova e le strategie sono sempre quelle.
Arduino Rossi

I nostri amici Radicali prenderanno il tram di Veltroni ?



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Un vecchio film del 1951 si intitolava, "Un tram che si chiama Desiderio".
E' su questo mezzo pubblico che i nostri amici vogliono salire?
E' il desiderio, la speranza di governare?
Inoltre a portare sfortuna c'è il Socialista Boselli che parla di grande sconfitta, la peggiore del dopo guerra a oggi, della sinistra italiana: nel PD in molti hanno toccato ferro, probabilmente.
Invece continua la guerra delle cifre, dei sondaggi: Veltroni sostiene che sta per raggiungere Berlusconi e si dovrà fare un accordo.
A destra gridano contro il presunto inganno e cantano già vittoria, ma spingono gli elettori a non disperdere i voti ai partitini di centro e di destra: allora questa vittoria non è così sicura.
Santachè invece accusa la legge Bossi-Fini di essere troppo blanda nei confronti degli immigrati clandestini, cercando appunto un varco a destra del PdL.
Si può dire che tutto il Paese sta mutando, rapidamente: le priorità non risolte lasciano spazio a situazioni inaccettabili, che incancreniscono.
La delusione è una cattiva consigliera e le difficoltà economiche, unite all'insicurezza per il crimine sempre più sicuro, arrogante, non promette nulla di buono.
Arduino Rossi

Il Decreto sulla sicurezza dei lavoratori



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Che un governo deceduto voglia proporre un Decreto, fuori tempo massimo, a difesa dei lavoratori è una buona cosa: peccato che la strategia di rendere le ammende più salate, poi non serve molto, se ci sono mille cavilli per non pagare.
Gli ispettori sono pochi e per di più sono mandati allo sbaraglio, contro imprese potenti e con legami politici importanti.
Questa del governo di centro sinistra pare uno di quei provvedimenti dell'ultima ora, per attirare l'attenzione degli elettori distratti.
Perché non si è presa un decisione, ben studiata e funzionante, prima, quando c'era tutto il tempo per farlo?
Probabilmente perché parte degli industriali italiani erano contro e questo fatto non è proprio un buon segno: gli incidenti sul lavoro costano tanto a tutto il sistema Italia e ridurre il numero è un buon affare per tutti.
E' il solito discorso cinico, ma visto che si contrasta il diritto alla vita e alla salute dei lavoratori con argomentazioni economici, o presunti tali, è giusto rispondere che per pagare gli invalidi, le vedove e gli orfani si devono sottrarre risorse alle imprese.
La cultura che se ne infischia dei pericoli, delle sostanze inquinanti, da gettare nel campo accanto, dei fumi e della vita di chi lavora costa molto, anche agli industriali: è fin troppo facile dimostrare che i Paesi più sviluppati cercano di ridurre il rischio sui lavoratori proprio con norme severe.
Lo fanno soprattutto perché conviene e migliora l'efficienza generale, permettendo alle singole industrie di competere meglio, specialmente all'estero.
Arduino Rossi

Padre Pio



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Padre Pio e la ricognizione della sua salma sta attirando molta curiosità.
Questo monaco che.....puzzava di giaculatorie e di stranezze miracolose mi è sempre stato un po' incomprensibile, simile a certi racconti popolari, fiabeschi.
Io ero qui e il Santo era per persone non colte, del popolo: gente brava e buona, ma nulla più.
Invece Padre Pio mi è diventato simpatico quando è stato attaccato dalla stampa nazionale e dal solito storico (così si è presentato ai lettori).
L'acido formico doveva essere la causa delle stigmate, secondo costui e io, da buon ...presuntuoso, ho riso: solo un pazzo poteva soffrire per 40, 50 anni con l'acido sulle mani e sui i piedi, per provocarsi delle piaghe che avrebbe potuto scalfire, sempre volontariamente, con un semplice chiodo.
Se padre Pio era un truffatore era stato molto stupido: torturarsi in quel modo era veramente assurdo.
Anni fa mi scottai con dell'acido, il bruciore fu terribile e continuò per molte ore: era solo una goccia di acido solforico.
Povero padre Pio e poveri medici del tempo: non si erano accorti delle lesioni, tipiche dell'acido, sulle mani.
A proposito le ustioni da acido lasciano delle grosse e alte cicatrici.
A quel punto il Santo mi è diventato simpatico: era l'ultima vittima del laicismo duro e puro, che attaccava i presunti imbrogli della Chiesa, scordandosi che padre Pio era stato combattuto in vita dalla Chiesa ufficiale.
Arduino Rossi