domenica 4 maggio 2008

Lenin e la sinistra italiana


In "Che Fare?", testo che riassume il suo pensiero e la sua strategia politica, Lenin sostenne il principio: "La maggioranza non è aritmetica, ma politica."
Ovvero contano di più le avanguardie politicizzate di tutta la "marmaglia" da rieducare e trascinare.
E' terribile poi scoprire che ancora c'è qualcuno, specialmente dopo il disastro elettorale della Sinistra Arcobaleno, che accusi gli altri, gli avversari della loro sconfitta: di aver rubato i voti.
Quelli là sono brutti, sporchi e cattivi, pare che affermino.
Sembra che vogliano resistere a una dittatura fascista, che abbia preso il potere con la forza, ma le cose non sono così: gli altri hanno vinto perché hanno convinto, a torto o a ragione, gli elettori.
Hanno toccato argomenti più sentiti dalla gente e basta.
E' un peccato che la sinistra sia così numericamente ridotta: la sua funzione "naturale" e storica è quella di difendere i ceti più deboli, i lavoratori.
Ora in Parlamento questa funzione dovrà essere svolta in particolare dall'opposizione, ovvero dal PD.
L'alternanza riporterà la sinistra al potere, fra cinque o alla peggio fra dieci anni, salvo morti precoci delle legislature.
Solo quando si smetterà di ragionare come persone che credono di capire tutto e si rispetteranno le ragioni della gente, il malcontento, i bisogni reali, senza disprezzare il popolino "ignorante", come nobili decadenti, la sinistra, con il Pd, ma pure con i gruppi che compongono l'Arcobaleno, tornerà al potere: riuscirà a governare senza intoppi.
Altrimenti la destra sostituirà la destra per anni, anni e ancora anni.
Arduino Rossi

Diritti dei bambini



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Il diritto dei fanciulli ad essere considerati persone pare ancora qualcosa di lontano pure dal nostro mondo: tutto dipende dal fatto che non ci si rende conto che i figli sono "un'altra cosa", non una nostra propaggine.
Il cordone ombelicale, simbolico e psicologico, non viene sempre reciso, non solo dalle mamme, ma pure dai papà.
Questo fatto porta a un morboso controllo sui figli, a imposizioni per indirizzarli verso i nostri interessi e la realizzazione dei nostri sogni, come se fossero i nostri cloni .
Tutto questo può avvenire in modo immediato, brutale e in modo indiretto, sottile, quasi senza accorgerci.
Questi poveri bambini dei Paesi poveri, in questo caso non si sa se la famiglia della bambina fosse misera oppure no, hanno tra i loro primi diritti (riconosciuti delle convenzioni internazionali), quello di vivere secondo le loro culture, il loro ambiente.
I legislatori internazionali forse li considerano simili ai funghi o alle piante tropicali, da non strappare e conservare nel loro habitat: sono fondamentali le radici culturali, ma sono secondarie ad altre necessità.
Le leggi degli Stati e le tradizioni sono più importanti dei bisogni primari dei fanciulli?
Il gioco, la spensieratezza, la scuola stanno al primo posto di ciò che tutti i bambini del mondo necessitano: le usanze devono stare all'ultimo posto e non in contrasto con i diritti fondamentali dell'infanzia.
Arduino Rossi

giovedì 17 aprile 2008

La disfatta elettorale della Sinistra Arcobaleno



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La grande sconfitta è "La Sinistra Arcobaleno", nata dalla fusione di Verdi, Rifondazione Comunista, dal Partito dei Comunisti Italiani: è una disfatta storica, che rischia di estromettere anche dalla Camera, per lo sbarramento del 4%, gli ultimi comunisti italiani.
Pure il Partito Socialista si è ridotto a quasi nulla, forse sotto 1%, mentre La Destra Fiamma Tricolore si attesta al 2%, ma sicuramente con un esito inferiore alle aspettative di Storace e Santanchè.
Queste elezioni sembrano aver segnato la fine dei numerosi partiti e partitini italiani: esistono ancora, ma non contano nulla.
Sono due le formazioni che hanno catalizzato la grande maggioranza del voti: il Popolo delle Libertà, con la Lega Nord e il Movimento per le Autonomie, che dovrebbe ottenere circa il 46% delle preferenza..
Il Partito democratico e il suo alleato Di Pietro Italia dei Valori si sono attestati al 39%, che non è un risultato sufficiente per sconfiggere Berlusconi.
Tutti si sono stupiti del successo di Di Pietro e della Lega, ma nessuno ha notato che sono stati i raggruppamenti politici più ostili all'Indulto.
Il bisogno di giustizia e di sicurezza ha premiato chi pretende chiarezza e lotta decisa alla corruzione, oltre chi grida contro i criminali.
Tocca a chi governerà ora non deludere la fiducia datagli dagli italiani.
Queste elezioni sono state le meno ideologizzate della storia Italiana: i voti sono stati usati contro questo o quel partito, ma non per motivi ideologici, o quanto meno molto meno del passato.
Fascismo e comunismo interessano poco agli italiani, che vogliono vedere risorti i problemi reali: la fiducia data a Berlusconi ed alleati sicuramente, come fu per Romano Prodi, non è cieca.
Arduino Rossi

Pippa Bacca e il suo sogno infranto



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Pippa Bacca è stata assassinata in Turchia: l'artista vestita da sposa, che viaggiava verso la Palestina, non è giunta alla fine del suo viaggio.
Ora è giusto far notare che il sogno innocente di una ragazza occidentale si è scontrato contro la vera violenza che nasce dal degrado e dalla miseria del mondo: la buona volontà non basta e i gesti simbolici spesso sono gocce in un oceano.
Talvolta noi occidentali ci scordiamo di appartenere a una minoranza fortunata e protetta: attorno a noi ci sono tante sofferenze, che spesso degenerano, degradano gli esseri umani, mutandoli in belve.
Io oso definirli a dei ratti, perché l'ambiente delle periferie è spesso sporco, brutto, puzzolente e inquinato, adatto a questi roditori, capaci di resistere a tutte le condizioni, senza dare un giudizio morale sulle vittime della povertà estrema, anzi cercando di capirle.
La buona volontà e le utopie di molti giovani si dovranno scontrare con la brutalità di chi non è cattivo, ma è solo cresciuto nella cultura della sopravvivenza: chi è forte deve approfittarsene dei deboli.
Le baraccopoli del Terzo Mondo sono l'esempio di ciò che sta diventando questo pianeta: un occidentale, nonostante tutti i suoi ideali, non può entrarvi, se non a rischio della vita.
Amare la pace, lottare e provare interesse per i più miseri serve, ma non bisogna scordare che la natura umana spinge alla sopravvivenza sempre e in ogni caso.
Pure i ratti hanno un loro ambiente naturale originale, ma sanno vivere bene nelle fogne: gli uomini si sanno pure loro adattare e non sono meno "brutti" dei roditori, quando perdono la dignità per le condizioni disumane delle loro esistenze.
Arduino Rossi

Beppe Grillo 6° sul Time



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Per molti Internet è solo uno strumento adatto ai ragazzini un po' annoiati, che non guardano più i cartone animati.
E' pure lo strumento per guardoni, per maniaci di ogni tipo e sottospecie, in particolare per i pedofili: infatti si sente parlare di Internet in televisione quando una banda di costoro viene smascherata.
E' pure, per molti, il luogo ideale dei truffatori, che cercano allocchi, o così sembra se si ascoltano i notiziari radio e televisivi, specialmente delle reti pubbliche.
Ci si scorda che i ragazzi, quelli con un quoziente di intelligenza almeno normale, lo usano come enciclopedia veloce ed efficiente, come strumento di studio e di dialogo tra amici di mezzo mondo.
Con Internet si possono fare molte cose, tra cui la campagna elettorale, ma pare che i nostri politicanti preferiscono le piazze, le folle, come ai tempi delle elezioni del 1948, come in un vecchio film in bianco e nero.
Quanto peserà Beppe Grillo sulle elezioni e quanto il popolo di Internet favorirà questo o quello?
Sicuramente molto, moltissimo e in futuro sarà sempre di più questa influenza sull'opinione pubblica:
C'è poi quella rassegna stampa, notissima ormai a decine di milioni di Italiani, sia in Italia che fuori Italia, che è Google con le sue News: in molti Paesi ormai le notizie si leggono su Internet.
Il sorpasso di Internet sulla televisione, per quanto riguarda la ricerca di informazioni giornalistiche, presto ci sarà anche in Italia, ma i politici dormono sempre.
L'affermazione di Romano Prodi, nei confronti di Beppe Grillo, è indicativa: gli dava poche settimane di fama, come se il blog di Grillo fosse uno spettacolo televisivo alla moda.
Lo disse durante una trasmissione di "Porta a Porta", qualche mese fa.
Oggi Grillo è ancora ai vertici delle classifiche internazionali, mentre Prodi è politicamente finito.
Certi personaggi della politica paiono guerrieri medioevali, dentro le loro fortezze, coperti dalle loro armature, quando la polvere da sparo fu trasformata in arma micidiale: prima o poi scopriranno che le loro mura non resisteranno ai colpi di cannone, che le loro corazze non saranno sufficientemente temprate per il piombo dei fucili.
Mi dispiace dirlo, ma chi non si rinnova e non comprende in che mondo viviamo resterà
escluso.
Arduino Rossi

Elezioni



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Le elezioni del 1948 sono lontane 60 anni da noi, ma qualcosa di quella grande ed epocale battaglia politica pare ancora presente: si parla ancora di fascismo, di comunismo, di libertà e di tricolore da proteggere dagli avversari.
Ora si stanno giocando le ultime carte, o se preferite si stanno sparando le ultime scaramucce: Silvio pare tranquillo, a torto o a ragione e si sta già comportando da padrone di casa, spostando e promettendo cariche, favori e già tratta.
Casini si pone come alternativa ai due poli, ma potrà essere l'ago della bilancia se i voti non basteranno a nessuna delle due coalizioni principali.
Le ultime bordate, che servono a dare uno scossone agli indecisi, sono pure pesanti: si parla di tradimenti da parte di Fini verso il suo elettorato, di antimafia e di rapporti mafiosi da questa e dall'altra parte.
Si chiacchiera veramente molto, ma come esattamente governeranno resta un po' misterioso: si sa che Berlusconi è anti statalista, mentre la sinistra ha buoni rapporti con le istituzioni.
Oltre alle promesse di tagli alle tasse e regali a tutti non ci si immagina come governeranno: il vero pericolo è che chiunque vinca non riesca a decidere, a fare.
Comunque attendiamo fiduciosi e dormiamo sonni tranquilli: il vincitore non stravolgerà, né modificherà l'Italia, ma nella migliore o peggiore delle ipotesi, gli darà un indirizzo.
Per cambiare questo Paese serve una volontà popolare forte o gravi situazioni economiche, che nessuna si augura: gli italiani amano la tranquillità e disdegnano i grandi mutamenti, specialmente se improvvisi.
Un fatto è certo: in questa campagna elettorale sono uscite delle proposte interessanti.
Riduzione della spesa pubblica, che non dovrebbero creare grandi disagi ai cittadini comuni, tranne ai pochi politici di professione.
Sarebbe bello vedere meno auto blu e meno politici a tempo pieno, ma pure tagli seri a quegli sprechi, che per metà sono dovuti alla negligenza, alla noncuranza dei beni pubblici e in parte sono frutto di interessi privati in atti pubblici.
Silvio Berlusconi ha proposto la perizia psichiatrica per i Magistrati e io oso ribattere che servirebbe a tutti gli uomini di potere in Italia e nel mondo: le camicie di forza ci avrebbero salvato da Stalin e da Hitler.
Arduino Rossi

Chi fu Prodi?



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Uso il passato remoto perché ormai si deve parlare di un uomo che caratterizzò un periodo da studiare nella storia contemporanea, forse da archiviare, con molti dubbi e molti contrasti.
La colpa di Prodi, se colpa può essere definita, fu quella della sua caparbia determinazione di entrare a tutti i costi, subito e non in ritardo, nella moneta comune europea.
Ciò ci fece molto male e forse ci costrinse a scelte nefaste: sicuramente il cambio, imposto all'ora, di 1936, 27 Lire per una moneta europea, fu eccessivo.
Ci costò troppo questa moneta unica e ci costa ancora: la speranza di Prodi fu quella che solo con una valuta forte l'Italia si sarebbe rinnovata e modernizzata.
Il risultato fu terribile ed è sotto gli occhi di tutti: abbiamo avuto una crescita economica stentata, fiacca, al contrario degli anni della gloriosa e debole liretta.
Questo non fu l'unico errore del Professore: la sua visione dell'economia forse è legata a un Italia che non c'è più, quella del parastato, quando esistevano le grandi aziende, anzi mastodontiche società ad azionariato pubblico, che davano lavoro, trascinavano la crescita di piccole e dinamiche attività artigianali o della piccola industria.
Erano le grandi fabbriche con operai sindacalizzati, impiegati spesso frustrati, dirigenti potenti e ammanicati con i politici, con i poteri forti, legali ed illegali.
Tutto questo poi fu riproposto in diverse realtà del Pubblico Impiego, come le Agenzie, ma pure nei comuni e nelle Aziende Sanitarie, gestite dalle regioni: i risultati sono sotto gli occhi di tutti e non servono commenti.
Per rinnovare il Paese era necessario riformare il Pubblico Impiego, rendendolo dinamico, sconfiggendo i burosauri, ovvero i burocrati che terrorizzano il capitale estero, fanno fuggire le imprese nazionali nell'Est Europa e soffocano le piccole imprese.
Veltroni per la prima volta ha posto il problema della riduzione delle leggi e delle numerosissime circolari ministeriali, delle intricate procedure burocratiche.
Pure Berlusconi continua a promettere snellimenti nell'apparato statale, ma il coraggio di mettere mano nello Stato, tagliando mostri, sgorbi e sperperi non so proprio chi lo possiede.
Arduino Rossi