venerdì 18 gennaio 2008

La SPAZZATURA NAPOLETANA

La spazzatura della Campania sta portando tanta confusione e rabbia in tutto il Paese: da Sud a Nord, isole comprese, sale la protesta e le rivolte, pure organizzate, ma anche spontanee.
Di chi è la colpa?
Delle industrie del Nord che hanno dato alla Camorra i loro scarti da seppellire nelle discariche abusive campane?
Gli amministratori campani si devono dimettere?
Il governo deve imporre le sue scelte?
Per favore non parliamo di solidarietà: ai napoletani si deve dare tutto l'aiuto possibile, ma non diventi un soccorso a chi non si è dimostrato capace di gestire il territorio.
Non è certamente tutta colpa di Tizio o Caio, ma è necessario trovare uomini determinati a risolvere i problemi.
Io sono convinto che non sia neppure tutta colpa della Camorra, ma le diverse organizzazioni criminali sono intervenute per speculare: in certi casi hanno ripulito le strade, dimostrandosi più efficienti dello Stato.
Forse e senza forse, sono le liti tra gruppi di potere che bloccano le rimozioni dei rifiuti: ora è necessario un uomo solo, che deve decidere e imporre, anche con la polizia, anche con decine di arresti, scelte coraggiose e....ambientali.
Lo sporco deve essere rimosso, si deve fare come nelle altre regioni: raccolta differenziata e creare dei termovalorizzatori, oltre che risanare le discariche abusive, dannose alla salute di tutti, anche dei camorristi e i loro famigliari.
Arduino Rossi

Chi ha paura del Papa cattivo?

Alla Sapienza di Roma un gruppo di professori e con un seguito di studenti di sinistra e....democratici, hanno protestato con una lettera per ...impedire la prossima visita di Benedetto XVI presso l'Università romana.
E' un'iniziativa laica e democratica?
I cervelloni in questione si sono giustificati con la scusa dell'interferenza papale nella laica Università statale, scordandosi che il Pontefice non si presenterà come Papa Re, ma come ospite, come capo di Stato e religioso, portando avanti i suoi argomenti.
I nostri laici, anzi anticlericali come si definiscono, non sanno cosa rispondere?
Bisogna ricordare che il Papa è un uomo colto, con una preparazione vasta ed articolata, oltre che un uomo certamente intelligente.
Le critiche contro il Papa si sono limitate a battute ironiche, a iniziative goliardiche, come la porchetta anticlericale: ragazzi, attenti al colesterolo!
E' un vero peccato: il nostro Paese ha già parecchi limiti, culturali e sociali.
Ha pure una presenza fortemente antidemocratica, di destra e di sinistra.
Ora l'anti cristianesimo di chi non ha mai letto neppure dieci pagine di Vangelo provoca un po' di ilarità.
Prima di mangiare troppa carne di maiale e bere troppo vino rosso, propongo ai ragazzoni di sinistra di ascoltare la....lezione del Papa: avrebbero l'occasione di sentire un uomo di cultura e pacato esprimere opinioni che spesso, tra i numerosi docenti raccomandati dai nostri partiti, non avranno più occasione di ascoltare.
Arduino Rossi

lunedì 14 gennaio 2008

Cane e gatto amiconi



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Il gatto morì e il cane lo rivolle con sé: lo cercò, lo disseppelì e lo vegliò.
Il fatto avvenne a Wigan, nei pressi di Manchester, in quella Gran Bretagna che ha sempre saputo creare queste favole, quasi incredibili.
La rivalità tra cani e gatti ha origini antichissime: deriva da quella allo stato naturale tra felini e canidi, sempre in competizione per le zone di caccia.
Ora i due animali domestici hanno dimostrato qualcosa che dovrebbe sconvolgere le menti dei soliti esperti: non ci sono verità assolute su questa terra, gli animali sono esseri stupendi, che sanno mostrare, lontano dalle necessità primarie, nature affascinanti, capacità e emozioni sorprendenti.
Chiunque ha avuto a che fare con gli animali, cani e gatti, ma pure altre specie con cervelli meno evoluti, sanno bene quanto sia piacevole trattare con questi esseri generosi, simpatici, affettuosi e imprevedibili, quasi sempre al positivo.
Arduino Rossi

La vergogna dei rifiuti in Campania



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Il dramma dei rifiuti in Campania è qualcosa di incredibile, assurdo, …allucinante, da Paese schiavo di ricatti e di malavitosi.
E’ inutile nascondersi dietro un atteggiamento semplice e facilone: la colpa non è solo della classe politica che governa la regione.
Esistono certamente responsabilità a livello locale, regionale e inoltre c’è una non cultura popolare dell’arrangiarsi, del …fare i furbi, che però in questo caso forse ha poco a che vedere con la situazione.
La sfiducia verso le istituzioni sta alla base di questa realtà incredibile: io voglio vedere la situazione capovolta rispetto a molte analisi e valutazioni, forse banali, zeppe di luoghi comuni.
E’ proprio lo Stato che è mancato?
Lo Stato senza i cittadini non può esistere e viceversa, ora la spazzatura nelle strade, bruttissimo biglietto da visita per tutta l’Italia, dovrebbe spingere a decisioni rapide e coraggiose contro chi specula, malavita in testa, contro la soluzione: è incredibile che la rassegnazione di un popolo arrivi a tanto, ma questo è dovuto a decenni di illegalità, di corruzione, che hanno segnato l’anima dei napoletani.
Pretendere la legalità senza rischiare la vita è un dovere e diritto di tutti i cittadini, ora in questa regione lo Stato è lontano, mentre i discorsi regionalisti di chi dice, noi siamo più i bravi, sono….inutili, dannosi, creano solo astio, rancore ed esasperano il campanilismo.
La legalità non deve essere imposta dall’alto, né si deve togliere responsabilità alle amministrazioni locali, ma si deve aiutare la regione Campania ad essere autonoma nella gestione dei suoi rifiuti con decisione coraggio, colpendo i colpevoli, i lestofanti, così aiutando la gente per bene.
Arduino Rossi

La Costituzione Italiana compie i 60 anni.



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Quando fu emanata, nel lontano 1948, era qualcosa di rivoluzionario per un Paese appena uscito da una guerra rovinosa e persa, una dittatura e con fermenti anti-democratici al suo interno.
I principi di uguaglianza senza differenza di ceto, sesso, razza e religione erano per l’epoca, per noi italiani, qualcosa di rivoluzionario: eravamo un popolo di contadini, di emigranti e di bravi artigiani mal pagati.
Eravamo un popolo semplice, focoso e……zeppo di giovani e di ragazzini.
Oggi siamo il contrario: siamo sfiduciati e privi di gioventù, non solo anagrafica.
Abbiamo tante, troppe paure per il futuro, oso dire esagerate e spesso inconsistenti: siamo vittime dei nostri timori e della nostra scarsa capacità a volerli risolvere.
La Costituzione cambierà?
I principi fondamentali forse non saranno riscritti, ma il clima che sta regnando ora favorisce un atteggiamento sempre meno democratico e anti-egualitario: i mutamenti della Costituzione e dell’interpretazione delle sue norme devono riguardare solo le forme istituzionali.
Arduino Rossi

Botti di fine anno



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Niente di anomalo?
E’ quasi un piccolo sacrificio che si fa per….festeggiare.
Il rito, quasi pagano di chiudere un anno, che ha deluso molti, con una bella festa rumorosa, prosegue da sempre.
Si esorcizzano la fine delle illusioni, terminate in delusioni e si esalta l’inizio di un futuro…..radioso.
Saranno nostre le vittorie sportive e i numeri vincenti del lotto e delle lotterie milionarie.
Avremo successo e tante altre belle cose: amore e ricchezza con….pace in famiglia.
Forse un po’ di fiducia in più per il futuro non farebbe male: c’è tanto pessimismo, troppa voglia di avere, di ottenere e poco entusiasmo per i piccoli risultati di tutti i giorni, gli unici reali e raggiungibili.
Siamo figli di un’epoca strana: abbiamo il più lungo periodo di pace degli ultimi 2.000 anni, non c’è mai stato tanto benessere come oggi, da quando esiste la penisola italiana, ma abbiamo paura: temiamo gli stranieri, temiamo la povertà, pure le malattie del futuro, quelle solo ipotizzate.
Forse non sappiamo che siamo i creatori del nostro destino, almeno in parte: siamo noi che ci daremo pace e benessere, o guerra e miseria.
Quando brindiamo alla fine dell’anno, di ogni anno pure avvenire, dobbiamo credere veramente che il nostro futuro sarà migliore e vinceremo……sempre.
Arduino Rossi

Operaio punito perché voleva più sicurezza sul posto di lavoro



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Un operaio cinquantenne è stato sospeso perché denunciava i rischi, i pericoli sul suo posto di lavoro: il fatto è avvenuto in una fonderia della provincia di Bergamo.
E’ noto che in certe fabbriche e officine la legge del produrre subito, senza troppe remore, è la prima.
L’operaio sospeso invece era stanco di sentir parlare e probabilmente, vedere incidenti: desiderava ridurre al minimo i fattori di rischio.
Questa sua …petulante voglia di tranquillità gli ha creato l’antipatia prima del capo reparto, in sintonia con quella della direzione, si suppone.
E’ stato punito per questo suo bisogno di far rispettare le norme anti infortunistiche.
E’ assurdo?
Per una data logica imprenditoriale e operai pure, è un …traditore, uno che non capisce le vere necessità della vita, la corsa per avere qualche soldo in tasca o per mantenere nella concorrenza l’azienda.
Il nostro Paese deve fare ancora molta strada e proprio tra gli imprenditori deve svilupparsi una nuova cultura: non basta il profitto immediato, non è sufficiente dare un lavoro a qualche centinaia di famiglie.
Serve una mentalità più larga: non si può scaricare fumi tossici senza che tutti abbiano un danno, non si devono gettare sostanze velenose nell’ambiente, non si devono creare invalidi sul lavoro, o morti bianche.
Arduino Rossi