giovedì 17 aprile 2008

La Democrazia Cristiana di Pizza



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C'è un bel palleggio di accuse e risposte: qualcuno dice che Berlusconi si sta innervosendo e teme di perdere le elezioni, mentre dall'altra parte si parla di mezzi squallidi per strappare qualche manciata di voti.
Il ministro Amato viene continuamente chiamato in causa, lo fu pure per la questione della DC di Pizza: in quel caso fu laconico e dichiarò di attendere la sentenza della Corte di Cassazione, per quanto riguarda l'utilizzo o meno del simbolo storico democristiano, lo scudo crociato.
Un vincitore di queste elezioni c'è già: è il sentimento diffuso di sfiducia, è l'anti-politica che trionfa.
Se si escludono i soliti commenti dei pochi militanti, che si aggirano con volantini nelle vie, se non si considerano i partecipanti ai comizi, si deve dire che ormai in pochi si stanno interessando a queste elezioni: sono le elezioni politiche più distanti dal cuore degli italiani da quando esiste l'Italia unità.
Pure la certezza sulla serietà della consultazione è messa in dubbio, a torto o a ragione e questo fatto era uno dei pochi capo saldi dell'Italia: le elezioni erano sempre seguite da decine di migliaia di scrutatori, da migliaia di rappresentanti di lista, che controllavano sino all'ultimo segnetto, su ogni scheda dubbia.
Pure oggi questo avviene, ma è tutto avvolto da sospetti e dubbi: gli avversari non sono visti come onesti.
Un tempo le discussioni erano tante, ma alla fine la volontà della gente era sempre rispettata: c'erano i vincitori e gli sconfitti, che però proseguivano con decisione a fare opposizione, denunciando abusi e contraddizioni di chi governava.
Arduino Rossi