venerdì 24 ottobre 2008

Fiumi di alcool scorrono in Italia.

(Alcool alcol alcolismo alcolisti acolista alcoliste alcolizzati alolizzato alcolizzata)


Nove milioni di italiani rischiano per l'alcool: si inizia verso gli 11 anni, un ragazzo su 5, tra gli 11 e i 15, abusa dell'alcool.
E' un'abitudine nordica, dei Paesi del Nord Europa, che sta prendendo piede anche da noi: il bere tutto assieme, lontano dai pasti, il fine settimana, il “binge drinking”, il bere troppo è una moda diffusa ormai.
Dalla I Conferenza nazionale sull'alcool, organizzata dal ministero del Welfare, sono usciti dati allarmanti: 25% della mortalità dei giovani maschi è attribuibile a cause legate all'alcool, mentre pure per le ragazze la situazione è preoccupante con un 10% di mortalità.
La questione è pure molto grave tra gli anziani, con 3 milioni di bevitori eccessivi per chi ha più di 65 anni.
Ci sono 25.000 morti all'anno per l'alcool e sono decessi tutti evitabili.
Abbiamo un 50% di incidenti stradali provocati sempre dall'eccesso di alcool.
Sballo, divertimento, con abusi fa parte di un cultura, anzi di una sotto cultura molto diffusa: lottare contro luoghi comuni e scemenza allo stato puro è spesso difficile. Non è questione di fare prediche, neppure di essere puritani senza peccato.
Combattere la logica del “divertimento” che spinge a stordirsi con l'alcool significa esporsi allo scherno, ad accuse di vario genere, tra cui quelle di essere dei pedanti.
La fuga che l'alcool ti permette di fare dal mondo, dai problemi, dalle difficoltà piccole e grandi, da sempre affascina molte persone, in particolare maschi, ma ora il tabù rivolto al sesso femminile, che impediva di bere, perché tipico di donne indegne, di cattive femmine, ora sta cadendo.
Le casalinghe bevono, le donne sposate e separate o sole, talvolta bevono: per fortuna la maggioranza del sesso gentile prova ribrezzo per gli eccessi dell'alcool.
Ora questo bel Paese si trova con 9 milioni di individui che tendono ad alzare troppo il gomito: appartengono a tutti i ceti sociali, a tutte le categorie e non è solo un modo di essere tipico dei disoccupati, dei cassaintegrati, come si ritiene solitamente.
Ci sono pure imprenditori, donne eleganti, liberi professionisti, sino all'operaio comune.
La preoccupazione sta ora per i ragazzi, che iniziano in troppi già a 11 anni, in quella fase delicata, confusa che è la preadolescenza, periodo zeppo di gesti infantili, insensati, di ribellione agli obblighi degli adulti, tra cui quello di farsi una o più sbronze per dimostrare che possono fare tutto, che loro non temono nulla e sono superiori a tutti.
Un malessere profondo, una grande insoddisfazione sta alla base e dentro certi atteggiamenti da rivoltosi, in quella età strana.
Pare che ai nostri ragazzi abbiano rubato il futuro: questa generazione di adolescenti, per la prima volta dopo molti anni di crescita e benessere, hanno di fronte un avvenire incerto, precario.
Non sanno sognare e non sanno progettare, sfiduciati pure perché vedono spesso gli adulti in difficoltà, che affannano.
Infatti ambiscono tutti di fare i calciatori e le veline, a livello popolare, mentre per gli altri ci sono già pronti i lavori da ereditare dal papà.
Non stiamo lasciando ai nostri ragazzi un bel mondo in cui vivere: paure, angosce, devastazioni ambientali e non ultimo il brutto che avanza nelle città, nelle periferie, con discariche e fabbriche abbandonate.
Inoltre tra gli adulti c'è sempre più una fame insaziabile di denaro, che li spinge ad agire con ipocrisia e con ferocia con i suoi simili.
Questi soldi son sempre più rari, difficile da racimolare, sia nel mondo degli affari, sia per le difficoltà di entrare in qualsiasi professione: non bastano gli studi, neppure la buona volontà, è tutto difficile.
Così, se il mondo è cattivo, è meglio non vederlo, stordendosi con un po' di birra, con i liquori, magari scadenti, creando poi tanti problemi a se stessi e agli altri, anticipando la propria morte di anni.

Arduino Rossi

La guerra delle cifre per il pacchetto energia e clima dell'Ue al 2020.

(energie alternative pacchetto energia solare elettrica eolica nucleare)


La guerra delle cifre per il pacchetto energia e clima dell'Ue al 2020.
Il famoso e famigerato pacchetto 20-20-20, che si può spiegare con una riduzione del 20% delle emissioni di anidride carbonica (CO2) per il 2020, con un altro incremento del 20% dell'efficienza energetica, con un aumento del 20% dell'energia prodotta da fonti rinnovabile.
Il balletto delle cifre oscilla dall'otto al 27 miliardi di euro all'anno: per l'Unione Europea l'Italia dovrebbe investire in scelte ambientali dal 9,2 al 12,3 miliardi all'anno, mentre il ministro Prestigiacomo sostiene che il tutto è di 18,2 miliardi, che rappresenta un bel 1,14 % del Pil, contro lo 0,51% allo 0,66% del Pil delle previsioni europee.
Tutte questi investimenti porteranno delle ricadute sull'economia, tra cui una minore dipendenza dall'estero per le fonti energetiche, diminuzione della spesa petrolifera, con vantaggi tecnologici e occupazionali.
Lo svantaggio sarà tutto nei costi che l'industria e il sistema Paese dovranno assorbire in questi anni, che si prospettano di crisi.
Quindi queste cifre possono favorire una politica economica o un'altra decisione, a secondo del calcolo dei vantaggi, che saranno naturalmente maggiori su investimenti meno costosi.
Dall'Ue sono giunte risposte sorprese e da Roma invece c'è un po' di stizza: oltre al ministro Prestigiacomo pure il ministro Brunetta, forse forte della popolarità ottenuta sul campo per la battaglia combattuta contro i fannulloni, si è immischiato nella faccenda, pur non trattandosi di una questione tipica del suo dicastero.
Ora la Confindustria spinge per modificare questo “maledetto” pacchetto, tanto nocivo alle loro imprese, mentre tutta l'opposizione insorge per l'Europa e per l'ambiente: il clima cambia e tutti ce ne siamo accorti, ma pure la crisi avanza decisa e terribile.
Ora l'ambiente è un mio grande amore, un mio terribile timore, come per tutti i cittadini: ambiente, lavoro e crisi economica, criminalità e terrorismo sono questioni che non fanno dormire di notte molti, tranne pochi fortunati, o pochi incoscienti.
Di Pietro accusa sempre Silvio Berlusconi di fare i suoi interessi, infischiandosene dell'ambiente e della scuola, oltre delle difficoltà economiche degli italiani.
Ora il dilemma è tragico e ridicolo allo stesso tempo.
E' preferibile trovarsi il mare alle porte di Milano, con le palme sulle Alpi, o investire un po' di soldi nelle nuove tecnologie?
E' meglio acquistare immobili di prestigio, ultimi investimenti sicuri, oppure spendere in energia alternativa, rinnovabile?
La risposta da parte del cittadino medio, dell'imprenditore comune nazionale è prevedibile.
Siamo certi che sarà una scelta oculata, la migliore per il nostro futuro?
Avere i coccodrilli nel Tevere e nel lago di Garda sarà pure qualcosa di interessante: si eviteranno i viaggi all'estero, i safari fotografici in Africa, ma avremmo molti problemi, tra cui i cicloni, la desertificazione, quindi fame e sete, miseria e devastazioni.
Questo quadro così drammatico è probabile, anche se tra anni: ora è giusto trovare delle soluzioni intelligenti.
Rivediamoli pure questi conti e questi costi, forse si potrà ritardare di un anno scelte necessarie, ma non credo che potremo fare a meno di sviluppi differenziati delle fonti energetiche, dal risparmio allo sviluppo delle fonti rinnovabili: non scordiamoci che poi ci saranno delle riduzioni dei consumi.
Il petrolio e il gas naturale saranno sempre più costosi in futuro: non speriamo troppo nell'abbassamento attuale dei prezzi.
Io sono convinto che la questione è più di mentalità e di cultura imprenditoriale, che di spese e sprechi di capitali.
Rivediamo pure il metodo, ma rispettiamo queste priorità per il 2020: 20,20,20 sono numeri troppo importanti per il futuro dei nostri figli.

Arduino Rossi

sabato 18 ottobre 2008

Lettera ai compagni della CGIL

(compagni compagne compagnoni comunisti comunismo aindacati sidacalismo sindacalisti)


Da tempo osservo e sto attento alle “stranezze” della vostra politica sociale: sono sempre stato un vostro avversario, ma non da destra, come qualche cretino pensa, ma da sinistra, di una sinistra che non esiste più perché ....massacrata.
Ora fate la guerra al razzismo, che in Italia non esiste: siete convinti, come tutti i marziani, abitanti del pianeta rosso, che la nostra realtà sia quella del Sud degli Stati Uniti degli anni Trenta o degli anni Cinquanta: non ci sono croci bruciate ed incappucciati, ma solo tante persone che hanno paura.
E' in corso pure una guerra tra poveri: un certo tipo di capitalismo, quello straccione e negriero, ha fatto arrivare in Italia tanti disperati, per pagare di meno la manodopera, per abbassare le “pretese” salariali dei ceti più poveri nazionali.
Cosa fa il sindacato rosso che più rosso non si può?
Si mette, come al solito, a fare discorsi facili, buoni e tranquilli, che si immaginano in bocca a vecchi preti un po' rimbecilliti: le frasi che escono sono banali, retoriche, ripetute mille volte.
Quando questi poveri si scontrano cosa fa la Cgil e la sinistra tutta unita?
Non cerca di capire, ma spara sentenze.
Cosa sta avvenendo?
Negli anni settanta un manovale, un muratore guadagnava quanto un impiegato pubblico o di più, aveva la possibilità di battere i pugni e pretendere molto, senza essere strozzato.
Oggi tutti questi disperasti lo stanno mettendo alle corde e lui odia i disperati, molti odiano anche i sindacalisti, che stanno con gli ultimi arrivati, senza capire la loro situazione difficile.
Oggi non possono più avere nemmeno le case popolari, le figlie rischiano di essere stuprate dai soliti balordi stranieri, i figli fanno risse con questi nuovi arrivati.
Tutto questo è razzismo?
No, è la conseguenza di una politica sporca portata avanti da squallidi negrieri.
Ora i nostri poveracci nazionali sono accusati di essere razzisti e fascisti: se continuate a urlare al lupo, il lupo arriverà.
Per favore, basta con questa politica bieca, stupida, miope: scendete nelle strade e uscite dai vostri uffici da burocrati, aprite le vostre menti alla realtà attuale.
Buttate nella spazzatura le vecchie ideologie imparate a memoria, ridete sulla vostra retorica, altrimenti farete il gioco dei politicanti, ma di estrema destra.
State attenti.
Arduino Rossi

La torre di Babele e la fine della maledizione delle lingue.

(Google internet blog notizie notiziari giornali giornalismo giornalisti)
Con Google è possibile pubblicare blog in diverse lingue, specialmente le più parlate e diffuse: inglese, francese, spagnolo, arabo.Per il cinese e il giapponese ci sono ancora problemi tecnici, ma sicuramente si risolverà la questione nei prossimi tempi.Ora con traduzioni ancora imprecise per ora, ma in avvenire saranno sempre più fedeli al significato della lingua originale, si può comunicare in tutto il mondo.Il mondo sta cambiando e il villaggio globale è sempre più una realtà: le idee, le religioni, le opinioni, ma pure le immagini e le culture si confrontano.Ci sono tante contaminazioni, ma poi il mondo sarà sicuramente uno e le dittature locali saranno sempre più ridicole tirannidi da operetta: prima però di rinunciare al potere finanzieranno terrorismo, guerre e guerricciole.Il mondo del futuro, tutto collegato, sarà dominato dalla pace?Si spera, è un grande augurio e forse sarà proprio così: dove ci sono commerci e dialogo, discussioni e pure liti non c'è spazio per la guerra, il nemico è tale perché non è conosciuto.Una volta scoperto il suo volto umano non è più il cattivo da sconfiggere, ma uno come noi.Sarà un mondo splendente?Sarà sicuramente e lo è già, un mondo molto competitivo, dove in tanti cercheranno di imbrogliare e falsare i risultati.Sarà dominato dagli interessi economici e dal commercio, ma solo una metà degli abitanti della terra potranno servirsi di questo strumento, almeno nei prossimi decenni.Il potere quindi starà sempre più nel controllo della rete e non mancheranno battaglie, ma nessuno potrà imporre la sua dittatura, perché la rete è internazionale e fin quando non ci sarà un potere sovranazionale così forte da controllarla, nessuno stupido burocrate o bieco politico la potrà manipolare.

Arduino Rossi

I privati negli ospedali pubblici

(ospedale ospedali privati pubblici finanziamenti privatizzazione ospedalieri ospedalaliere sanità salute)

Far entrare i privati negli ospedali per migliorare i servizi, dove il pubblico non è riuscito a rendere decente certe situazioni di degrado, potrebbe essere una scelta corretta, ma sicuramente è una decisione disperata: siamo all'ultima spiaggia per certe realtà.
Ci si scorda che il privato funziona solo se c'è una concorrenza: quando si vuole privatizzare, applicare la conduzione privata, le gestione privata si hanno buoni risultati se si lascia lo spazio al confronto.
In pratica, chi finisce in questi reparti, i cui costi devono essere controllati per non dare troppi regali a chi gestisce, deve pure poter scegliere, sia per la conduzione, per la pulizia, per la bravura dei medici.
Il privato si muove sempre per il suo interesse e quando non ha concorrenze cerca di ridurre gli sprechi, ma aumentare il proprio profitto, sfruttando alla meglio il regime di monopolio.
Inoltre un fatto è certo: questo governo e pure i precedenti di destra o di sinistra, crede ciecamente nel privato e nelle sue grandi virtù, che sono bassi costi e alte rese.
Quindi si tende a ridurre il peso dello Stato in tutti i settori, come la scuola e la sanità, ma qualche dubbio persiste.
E' tutto brutto il pubblico?
E' tutto bello ciò che fanno i privati?
Lo Stato deve delegare quasi tutto ciò che fa?
In passato pure l'esercito e le carceri erano in mano ai privati, ma non erano tempi felici.
Un fatto però è certo: in tanti sperano di mettere le mani sui servizi svolti sino ad oggi dallo Stato.
La scuola e la sanità sono ai primi posti, poi c'è la gestione delle Agenzie Fiscali, che fanno tanta gola, con i loro enormi introiti, mentre le Poste e i trasporti su rotaie paiono ormai, anche per normative europee, di fatto vicine alla completa privatizzazione.
Arduino Rossi

Cattivi maestri

(ideologia idelogia ideologhi educatori istigatori aizzatori arruffapopolo ribelli rivoltosi rivoluzionari)

Ci sono altri comportamenti ambigui da parte di politici, di gruppi minoritari, di persone che, in buona fede o in cattiva fede, favoriscono la violenza.
E' il problema dei cattivi maestri, ma è pure il limite che c'è tra il diritto ad esprimere le proprie opinioni e l'istigazione a delinquere.
Segnare con chiarezza il confine tra queste due situazioni è importante, perché è in gioco la libertà da una parte e il fiancheggiamento al terrorismo dall'altro.
La caccia alle streghe degli anni Cinquanta è un esempio di limitazione della libertà di parola, mentre l'esaltazione alla violenza degli anni Settanta è ciò che si può definire una degenerazione dell'ideologia, della critica, dell'abuso della libertà di pensiero.
Chi sono i cattivi maestri?
Sono tutti coloro che insegnano a odiare, con teorie più o meno sensate, che preparano la strada alla “rivoluzione”: non commettono reati, ma li favoriscono indirettamente.
L'unica risposta a questi istigatori, quando esistono realmente, quando favoriscono le menti più deboli e giovani ad azioni, di cui poi si dissociano se non addirittura condannano apertamente, è la critica e l'ironia: è operazione in genere facile per certi discorsi spesso contraddittori, retorici, anacronistici.
La violenza diventa per molti l'unica risposta possibile, come per certi bambini non troppo intelligenti con i loro coetanei: dove non arrivano le parole si passa alle mani.
Quindi, ne sono certo, nessuno gli verrà in mente di prendersi un “ferro vecchio” per sparare a questo o quel ministro, indicato come il “nemico del popolo”, altro schema mentale tipico di certe ideologie estreme, esasperate: il cattivo di turno diventa il capro espiatorio da colpire.
Arduino Rossi

Animali maltrattati

(violenza sugli animali animale bestia bestie vivisezione crudeltà sugli animali)


Io sto sempre dalla parte degli animali, simpatici, affettuosi, fedeli, mai traditori, ma con questo non voglio negare che esistano situazioni pesanti, per l'igiene, qualche volta per la cagnara, ma spesso il fastidio dell'animale sta proprio in nell'antipatia di certi personaggi verso tutto ciò che è vivo, vitale, spontaneo.
Questo astio infatti finisce per colpire pure i bambini, non quelli maleducati che non rispettano nulla, ma sono “odiati” solo per le loro risate schiette, magari negli spazi condominiali, per il loro pianto nelle ore notturno.
C'è gente che dovrebbe anticipare la propria dipartita, chiudendosi in grandi mausolei silenziosi, dove la vita non esiste: c'è solo ombra, silenzio, odore di fiori appassiti.
I cani, i gatti e gli altri animali domestici sono qualcosa di bello, di piacevole, per chi conosce e capisce il bello e il piacevole.
L'importante è rispettare norme igieniche, regole di buon comportamento, ma pure contenere certe esuberanze, oltre la loro aggressività naturale.
Servono quindi dei padroni adeguati, anche sui treni nazionali, che sappiano gestire il proprio “famigliare” a quattro zampe.
Era ed è ingiusto punire tutti, costringendo un cagnetto di 7, 8 chili, o un gattone un po' obeso, a viaggiare ore come una cosa, tra i bagagli ingombranti: questo sarebbe un vero maltrattamento.
Chiaramente è più facile imporre una regola restrittiva, la cui legittimità mi lascia perplesso, perché la legge punisce il maltrattamento degli animali, che multare qualche padrone sporcaccione, che non pulisce dove ha sporcato la sua bestiola, o punire chi non elimina i parassiti dal pelo del suo animale.
Arduino Rossi