domenica 30 dicembre 2007

La stampa pagata dallo Stato



La sovvenzione dei giornali è una forma sempre presente: è una tassa pagata dai cittadini sulla libertà.

Se fosse la raccolta pubblicitaria, come su Internet per i giornali online, o il prezzo del quotidiano, pagato dal lettore, a stabilire quale sia plotiniane e il periodico più letto, non sarebbe grave, invece tutto è falsato: vengono apprezzate sempre più le penne...più servizievoli.
Questo sistema, di finanziare la stampa, che io oso definire interesse.....politico in atti privati, liberi e indipendenti, viola la possibilità dei lettori di scegliere: gli si impone questo o quel periodico, spesso poco letto, spesso diffuso per propagandare questa o quella opinione, a spese dei cittadini.
E' un'abitudine tutta italiana quella di tassare i cittadini per poi costringerlo a vedere la televisione di Stato, lottizzata sino all'ultimo spettacolo notturno, oppure condannare il povero spettatore a subire una televisione privata, protetta come un monopolio, da norme di legge che la Corte Costituzionale ha definito incostituzionali più volte.
Liberalizzare la Rai e dare la giusta concorrenza a Mediaset è un dovere, ma pure per la carta stampata bisogna togliere queste sovvenzioni, che cadono in modo irregolare e neppure a pioggia, su tutti, ma ci sono figli e figliastri.
L'Unione Europea, tanto attenta alla lotta ai monopoli, pare proprio disinteressata a questa delicata faccenda: si vede che temono che gli italiani non sappiano gestire la loro libertà, secondo vecchi pregiudizi...razziali anti italiani.
E' un vero peccato, perché il monopolio sull'informazione favorisce tutte quelle forme di conservatorismo italico: uomini politici datati, sistemi burocratici pesanti e impastati, sindacati che già il premio Nobel Modigliani aveva definito dei dinosauri, superstiti all'estinzione e all'evoluzione.
Speriamo che almeno su Internet la libertà di opinione non venga limitata, imbavagliata, con qualche legge: per ora è impossibile, perché Internet è veramente internazionale.

Arduino Rossi

La stirpe potente che viene da Torino



A Torino, c'è un'antica famiglia...di produttori di auto: la storia insegna che seppero trattare con tutte le forze politiche nazionali.

Iniziarono con Giolitti, lavorarono molto bene con Mussolini, ma seppero approfittare sia delle due guerre mondiali, delle ricostruzioni dei due dopo guerra, dei finanziamenti pubblici per l'industria, di tutte le epoche e per tutte le occasioni.
E' bello sapere che questa valorosa famiglia seppe resistere a tutti i cambiamenti del Paese.
Furono i primi imprenditori italiani e tra i primi nel mondo a sfruttare i rapporti con i comunisti, costruendo uno stabilimento in Unione Sovietica a Togliattigrado, città dedicata allo statista italiano appunto per ricordare e ringraziare gli intermediari italiani.
Si deve dire che tali imprenditori erano al di sopra delle parti: con autentico spirito machiavellico, seppero navigare pure in mari tempestosi, portando conducendo sempre in porto i loro affari.
Ora c'è il sospetto che la stirpe dei fabbricanti di auto, da sempre più potenti e più ricchi, ma superati da un..... umile proprietario di canali televisivi, vogliano riprendere il primato nazionale.
Chi stanno cercando come alleato?
Nel loro stile non disdegnano i nemici giurati di un tempo, quelli che volevano nazionalizzare la fabbrica di famiglia?
Perché no, il loro quotidiano di proprietà, La Stampa, combatte sacre e sante battaglie per la libertà...dei diversi, contro Silvio, per lo Stato laico e ...anticlericale, se si riesce ad ottenerlo.
Con chi lo vuole combattere?
Con i trotzkisti, con i comunisti di vecchia data, irriducibili, con i radical socialisti, con qualche infiltrato dal passato inconfessabile.
Ho qualche dubbio.
Perché questa battaglia.......ideale?
Io temo che dietro ci siano i soliti interessi, il bisogno di sovvenzioni pubbliche, ultimamente negate: sospetto che di idealità e di laicità ce ne sia poca.
I compagni di strada, duri, puri e senza pentimenti, si scordano con chi hanno a che fare?
Se fossi in loro non mi fiderei.
Arduino Rossi

Il delitto di Iole Tassitani,

Il delitto di Iole Tassitani, figlia di un notaio, rapita ed eliminata per richiedere meglio il riscastto, senza lasciare tracce, mostra un mondo squallido e ripugnante, che sta prendendo sempre più piede.
Ora manteniamo il dubbio sul falegname, che pare avesse sempre bisogno di soldi: vediamo il rapitore come un ...anonimo.
Chi ha fatto tutto ciò è sicuramente un criminale tanto feroce quanto stupido: è stato un rapimento insolito, con una persona con cui aveva dei contatti, il riscatto è stato chiesto con il telefonino, controllabile e identificabile.
Queste sono nozioni che tutti conosciamo perché continuamente riferite dalla stampa: non aveva le caratteristiche di un delitto perfetto.
Questo presunto omicida ha certamente una cultura limitata, una miope visione della realtà e scarsa intelligenza.
Tutto questo poi nasconde una cattiveria, una natura feroce e senza scrupoli, da costringerci a rispolverare le teorie sulla brutalità dei delinquenti dell'inizio del Novecento, come quella di Cesare Lombroso.
Senza scomodare i criminologi di un tempo invece io cerco la spiegazione solo in una società che ha perso i suoi legami con ...l'Umanità: con i valori di compassione e rispetto dei propri simili.
Questo assassino è semplicemente un ...predatore, che si riteneva più forte della povera Iole: si è comportato di conseguenza.

Arduino Rossi

I truffatori impuniti



Ci sono sempre più personaggi che vivono di espedienti, che truffano, non pagano, mancano di parola e non rispettano i contratti: costoro spesso cambiano città e villaggio da Nord a Sud con ritorno.

Ci sono quelli che si sono specializzati, sono internazionalizzati e agiscono nell'interno dell'Unione Europea.
Se sono scoperti subiscono pene irrisorie, che terminano quasi sempre in prescrizione, o sono amnistiate e altro.
Tra questi truffatori, piccoli o più esperti, c'è l'abitudine di far ricorso ad avvocati dalla grande faccia tosta, capaci negare anche la presenza di un elefante, davanti a loro.
Solo i processi civili arrivano a conclusione, ma è sempre troppo tardi, perché i truffatori risultano dei nullatenenti.
In troppo, poveracci che hanno lavorato onestamente, che hanno la...colpa di avere un appartamento da affittare, un negozio o una piccola attività, oppure si fidano troppo del prossimo, subiscono gli inganni i questi individui, che fanno i furbi per mestiere.
E' giusto chiedere ai nostri politici leggi che puniscano questi farabutti con il lavoro, serio e vero: questo è ciò che temano d più di tutto.
Forse i nostri politici non vedono di buon occhio......eventualmente queste leggi punitive?

Arduino Rossi

Alcool droga e altri vizi nazionali

Esiste un mondo di giovani e meno giovani dediti da anni all'uso dell'alcool e delle sostanze stupefacenti: è un mondo di disperati, di semi idioti, per colpa delle sostanze a cui sono dipedenti, che talvolta pretende di avere dei diritti.
I diritti li hanno, ma solo nel uscire da questi vizia assurdi che creano delinquenza attorno a loro, se non trasformano tali soggetti in delinquenti veri e propri.
Non è solo l'abuso di sostanze stupefacenti, ma è pure l'alcolismo, fenomeno ancora troppo sottovalutato dalle istituzioni, ma causa di troppi incidenti sulle strade, sui posti di lavoro, nelle abitazioni.
Ora pare che una parte del mondo politico vuole autorizzare l'uso anche delle altre sostanze, si dice per sottrarle dal predominio criminale e delle grandi organizzazioni.
Il risultato sarà tragico, ma questo fatto non basta a far alzare la testa a chi vuole questa legalizzazione.
Il problema è che costoro dovranno lavorare, avranno dei figli da crescere: un è padre tossicodipendente ha abbandonato la figlia, che è caduta dalla sinistra, solo ultimamente.
Costoro non potranno guidare l'auto, ma saranno pericolosi pure a piedi o in bicicletta.
Cosa ne faremo di tutti coloro che abuseranno delle sostanze?
La repressione forse non serve, ma un po' di chiarezza e di decisione sarà utile, per non trovarci in un mondo di balordi che combineranno guai a non finire.

Arduino Rossi

sabato 29 dicembre 2007

Gli ostaggi colombiani



COLOMBIA, al via il piano Emmanuel, per liberare gli ostaggi in mano alla guerriglia:il presidente del Venezuele, Chavez, prova a liberare gli ostaggi.
Gli uomini del FARC sono senza scrupoli e sanguinari, come molte realtà di questo Paese del Sud Ame
rica. La Colombia è una terra ricca, con smeraldi, oro e petrolio, con una popolo buono e simpatico, come tutta la gente del Sud America.

La Colombia ha bisogno di pace e non solo gli ostaci altolocati, con doppio passaporto, meritano rispetto, ma anche la povera gente di quella terra.
A quanto pare la stampa, estera o nazionale, si rammenta della Colom
bia quando si parla di cittadini di un certo peso. I poveracci, i contadini assassinati, dopo essere torturati, tutti i poveracci finiti nelle fosse comuni, perché ...non si sa neppur perché, non contano: non entrano negli interessi di noi occidentali.
Tutto questo capita sotto gli occhi dell'Occidente, indifferente.

Pakistan e Bin Laden in corsa per il potere


Bin Laden ha diversi sostenitori in Pakistan e potrebbe infastidire, favorire la lotta per il potere contro il potere dei militari, spesso ambigui, gli interessi economici interni ed internazionali confusi.
intanto si parla di guerra civile, che incalza, tra rischio di bomba atomica e di conflitti con l'India.