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giovedì 30 ottobre 2008

La rana in croce di Bolzano

(croce crocefisso crocifisso crocifissi crocefissi rana anfibio rane anfibi offessa villipendio al cristianesimo)

L'artista tedesco Martin Kippenberger lanciò una provocazione, come spesso fanno gli artisti.
Fu accolta dal museo di arte moderna e contemporanea di Bolzano, il maggio scorso: la rana crocefissa fu esposta tra polemiche e difensori, così da dare allo scaltro artista teutonico un bel po' di pubblicità gratuita.
Ora c'è la notizia che la direttrice del museo, anzi del Museion, la svizzera e ginevrina Corinne Diserens è stata licenziata.
Papa Benedetto XVI durante il suo soggiorno a Bressanone sottolineò che quella immagine insultava il sentimento religioso dei cristiani, ma a quanto pare la faccenda non interessava alla fondazione del museo Sudtirolese, poi i debiti fecero il miracolo: la signora direttrice aveva causato un buco nel bilancio della fondazione e nonostante la sua origine svizzera, era stata poco accorta.
Le perdite ammontavano a 500 mia euro.
Il consiglio di Fondazione, che gestisce il museo, ha spiegato così la scelta di licenziare la spendacciona e imprecisa, (incredibile, ma vero) ginevrina: "Alla base della decisione ci sarebbe la difficile e pesante situazione finanziaria.”
Quindi non fu l'insulto a 2 miliardi e 300 milioni di cristiani che provocarono il licenziamento della signora in questione e la fece tornare a casa sua, a Ginevra, Patria di banchieri e di Giovanni Calvino: fu il dio denaro, che sta sopra tutto in questa epoca volgare, a “punire” l'ardimentosa esperta di anfibi.
L'arte come provocazione fa parte del gioco, contemporaneo, per la fama dell'artista, o presunto tale e per la vendita, a caro prezzo, dell'opera, che senza pubblicità varrebbe nulla, anche se stupenda.
Così la famosa “merda d'artista” in scatolette, si sperano vuote, giocarono con ironia e intelligenza contro questa commercializzazione di qualsiasi opera artistica, specialmente se frutto di scaldalo, polemiche e tante parole, anche insulse.
Invece l'insulto e il disprezzo verso il sentimento dei cristiani, poco conta, contro la fede di chi oggi teme di mostrare il volto nelle scuole, sui posti di lavoro, perché è seguace di un “tizio” messo in croce 2.000 anni fa: la rana in croce fece ridere, forse e spesso, in modo sguaiato molti .....democratici in Italia e all'estero.
Offendere i simboli religiosi significa offendere i sentimenti delle persone, la loro dignità come tali: infatti trovo di cattivo gusto e punibile, con ammende e non con punizioni corporali o linciaggi, chiunque derida i testi sacri, o i fondatori di qualsiasi fede, cristiana, islamica, buddista, o induista, ma pure animista che sia.
La polemica solita sta nel fatto che c'è una componente politica nostrana pronta a difendere e ad accusare chi insulti l'Islam, l'Induismo o il Buddismo, ma vanti il diritti di calunnia e di linciaggio morale, come fosse uno dei fondamenti della libertà personale di ciascuno, verso la fede di Cristo, specialmente contro il cattolicesimo.
Le polemiche sono ovvie ed è fin troppo facile far notare a tali signori le loro contraddizioni, la loro mancanza di obbiettività e di oggettività, ma si sa, le fedi laiciste non ammettono dubbi: si reggono su luoghi comuni e banalità consolidate nel decenni, se non nei secoli.
E' legittimo parlare di dogmi di fede laiche, che, quando vengono messi in dubbio, fanno scattare il sogghigno, il disprezzo, ma mai risposte sensate: non si va mai oltre il sentito dire.
Infatti tutti parlano di cristianesimo, ma nessun laico, o quasi mai, ha letto almeno i Vangeli: la Bibbia è troppo luna e farebbero fatica, non pretendo tanto.
Quando si fanno osservazioni sui testi religiosi rispondono con frasi inventate, che i testi biblici non hanno, così scaturisce tutta una sequela di pseudo vangelo, basato su sciocchezze dette: ne esce un Gesù moralista e castigatore di costumi, Sodoma e Gomorra furono distrutte per i peccati sessuali (invece furono punite perché derubavano i poveri, le vedove e gli orfani, oltre per non aver ospitato gli stranieri).
Quante stupidaggini si sentono e io ho scommesso con i soliti “sicuri di sé” tante volte: “mille ma non più mille” non esiste nella Bibbia, la mela di Eva non c'è nella Genesi.
Sino ad oggi nessuno è tornato a pagare le scommesse: hanno fatto tutti i “portoghesi”.
E' un peccato che i laici non siano di parola e non risarciscano i loro debiti: a quest'ora sarai molto ricco.
Arduino Rossi

venerdì 24 ottobre 2008

Pio XII diventerà Beato? Pio XII Santo, Israele e politica estera

(Pio XII Madrid - papa vaticano Pio XII - Santo, Israele e politica estera)

In Israele il Papa del tempo dell'olocausto non piace proprio: Pio XII governò la Chiesa Cattolica dall'inizio della Seconda Guerra Mondiale sino agli anni bui dell'inizio della guerra fredda.
Il postulatore della causa di beatificazione di questo Papa molto discusso, padre Molinari non ci sta e risponde con determinazione contro il ministro israeliano per le Questioni sociali, Yitzhak Herzog: "Queste affermazioni sono un'ingerenza su un affare interno della chiesa cattolica."
Cosa non va nel Pontefice di quel periodo?
Sicuramente il suo silenzio, per quanto riguarda la Shoah, non piace a una certa storiografia, inoltre è pure odiato per la sua ostilità al comunismo: fu il Papa della scomunica agli elettori comunisti, che fu tra le principali cause della sconfitta elettorale social comunista nel 1948.
Per spiegare la posizione di Pio XII bisogna capire il periodo: c'erano due forze politiche che dominavano il mondo, il comunismo di Stalin e il nazismo in Germania.
I nazionalismi esasperati, lo scontro tra ideologie, gli odi razziali, favorirono il sorgere di conflitti epocali, tra nazioni, coinvolgendo interi continenti.
La Chiesa Cattolica allora, come oggi, era continuamente minacciata, attaccata, accusata: rischiava da destra e da sinistra, le comunità cristiane furono perseguitate da entrambi i fronti.
In questa ottica che si può capire la politica, definiamola pure, troppo prudente di Pio XII.
Non denunciò la Shoah, ma permise ai conventi e all'interno dello stesso Stato Vaticano, di assicurare un rifugio a tutti i perseguitati, anche ai comunisti, agli anticattolici, agli ebrei, seguendo lo spirito cristiano: per questo motivo tanti religiosi e religiose pagarono, furono deportati nei campi di sterminio nazisti.
Ora giudicare con il senno del poi tutto questo pare alquanto strano, se non incomprensibile.
Infatti il problema non riguarda solo il Pontefice e se sarà o non sarà Beato: sicuramente le dichiarazioni del ministro israeliano paiono quantomeno inopportune, lesive della libertà religiosa della Chiesa Cattolica.
Per spiegare l'antisemitismo e cercare di capire quali siano le responsabilità in ambito cristiano e cattolico occorrerebbe troppo tempo: gli ebrei furono rinchiusi per secoli nei ghetti, furono chiamati Giudei, non perché appartenenti alla tribù di Giuda, ma per ricordare Giuda Iscariota, il traditore di Gesù.
Sì, di odio contro gli ebrei ne è stato seminato tanto per secoli, ma Pio XII forse non fu responsabile di questo, o sicuramente non fu il Pontefice che favorì tanto astio.
Lo scontro e le incomprensioni hanno origini antiche, ma certamente si legano a situazioni attuali: anche oggi come al tempo di Pio XII ci sono poteri, nazionalismi, religioni che si scontrano.
Ancora una volta i cristiani, i cattolici, sono tra i due fronti, odiati da entrambi.
Benedetto XVI deve mantenere buoni rapporti con l'Islam, anche quello radicale, con gli Stati islamici, per difendere le minoranze cristiani presenti, che soffrono persecuzioni ed emarginazione.
Inoltre c'è una realtà laica, legata pure ad alcuni gruppi finanziari, all'influenza degli ebrei americani, che vorrebbero la Chiesa spostata con chiarezza contro l'Islam, senza dialogare con i "nemici", tra cui la repubblica iraniana, la Siria e altri Stati canaglia o quasi.
Qualcuno sostiene che le campagne mediatiche contro il Vaticano, come quelle dei preti pedofili, siano organizzate e amplificate da questi poteri forti, da queste "associazioni" economiche, finanziarie e nazionali.
Se sia vero non si sa, ma qualche sospetto esiste, almeno tra coloro che non si fanno prendere dall'emozione, ma preferiscono la ragione, il ragionamento, la razionalità.
Quindi di interferenze si può parlare senza remore.
Si usa Pio XII, con le solite ricostruzioni storiche di parte, poco attente ai fatti, agli avvenimenti, al periodo storico in questione, per riproporre vecchie teorie accusatorie, al fine di ottenere dei vantaggi: mutare la politica estera del Vaticano a proprio favore.
Si può dire che la storia si ripete.
Arduino Rossi

lunedì 31 marzo 2008

Magdi Allam è stato battezzato dal Papa, Benedetto XVI



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Magdi Allam è stato battezzato dal Papa, Benedetto XVI in Vaticano, durante la solenne cerimonia del Sabato Santo.
Scusate, ma sono convinto che sono solo affari suoi.
Se qualcuno mi chiedesse informazioni sulla mia vita personale io potrei fornirle, ma solo se lo desidero, grazie alla protezione che la legge sulla privacy mi dà.
E' chiaro che essere cristiano o non essere cristiano dovrebbe essere notato immediatamente, come il colore dei capelli, dopo appena pochi minuti di dialogo, o dopo poche righe scritte.
Lo Stato invece dovrebbe essere laico, ovvero aconfessionale: dovrebbe assicurare a tutti di professare la religione che preferisce, di cambiarla se lo desidera, punendo penalmente, con il carcere, chi ostacola tutto ciò.
Se uno vuol farsi buddista, ebreo, o induista, in questo ultimo caso dopo un bel bagno nell'acqua del sacro fiume Gange, sono solo affari suoi: io posso solo dire che non lo farei, ma non lo posso ingiuriare né accusarlo di tradimento.
La differenza tra uno Stato moderno e uno teocratico sta appunto in questo: nella libertà che concede ai suoi cittadini.
Magdi Allam voleva farsi chiamare Cristiano?
E' tanto meglio o tanto peggio per lui.
Voleva un bello spettacolo in San Pietro, davanti alle telecamere di mezzo mondo?
Sono sempre affari suoi.
E' un cattivo perché è simpatizzante degli israeliani?
Sarebbe stato qualcosa di peggio se fosse stato un nemico dei giudei.
Arduino Rossi

Il battesimo di Magdi Allam



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Il battesimo di Magdi Allam è stato criticato, minacciato non solo dai soliti fanatici idioti, dai soliti esaltati senza cervello, capaci solo di voler sgozzare capretti, ma se potessero pure tagliar la gola agli infedeli.
Anche i mussulmani cosiddetti moderati sono scesi in campo, l'apostasia è un peccato inaccettabile per loro: purtroppo non si rendono conto che nell'era delle telecomunicazioni, di Internet, lo scontro, prima di essere una faccenda militare è una questione di confronto di idee.
Quindi chi teme l'apostasia non capisce ciò che rischia: verrà travolto da molte e moltissime scelte libere, quindi da tradimenti, se così si possono chiamare, è solo una questione di tempo.
Nulla di grave in se stesso, è tutto normale, ma è tragica la posizione dei laicisti nostrani ed europei: i poveretti si sono scordati della scelta privata della religione, che era una delle loro massime.
O meglio la questione religiosa, per i laici autentici, è una faccenda personale, da vivere in casa e tra i parenti: il nostro vicedirettore del Corriere della Sera ha fatto la sua scelta.
Forse sarebbe stato meglio vederlo in una sagrestia, tra pochi amici, mentre riceveva l'acqua sulla testa, ma era una sua scelta personale.
E' pazzesco che i nostri poveretti si siano scandalizzati perché uno si è fatto cristiano.
Ognuno ha il diritto di fare e di dire ciò che gli pare, basta rispettare la libertà dell'altro: Magdi Allam ha fatto ciò che gli pareva e niente di più.
Hai laici cosa importa?
Forse esiste una religione dogmatica e antiquata che impone regole per i senza Dio?
Magdi Allam poteva fare gli affari suoi e cambiare fede senza scandalizzare i grandi sacerdoti della fede senza fedi?
E' un peccato che qualcuno parli senza accorgersi di cadere in contraddizione con ciò che ha detto prima: povera sinistra storica e dogmatica, una risata ti seppellirà.
Arduino Rossi