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sabato 22 dicembre 2007

I nuovi disperati e i nostri poveri

C'è la nuova corsa all'assunzione del lavoratore straniero e si è già arrivati a superare quota 200 mila: si parla che si raggiungerà la cifra di 400 mila e oltre.
Perché questo incredibile bisogno di lavoratori dal Terzo Mondo?
E' semplice, perché costano poco e in genere non si lamentano troppo, almeno con il padrone.
Io parlo di padrone e non di datore di lavoro, perché in questo caso il rapporto è proprio tra padrone e servo, con pochi diritti e tanta fatica.
Ora le nostre città sono sempre più piene di stranieri che svolgono servizi mal pagati e per di più ci sono problemi di integrazione, chiamiamoli così: abbiamo scontri e odi profondi che crescono tra etnie lontane o addirittura in guerra antica tra loro.
Tra questa massa poi c'è pure una presenza forte di non adattati e adattabili: questi confluiranno nella folla dei delinquenti.
Ora ad aprire la porta di questa nuova carica di disperati sono proprio i sindacati, le associazioni che si propongono , ufficialmente, di difendere i lavoratori.
Le leggi del mercato danno così maggiore spazio a questi ultimi arrivati, perché con meno diritti, perché disposti a far qualsiasi lavoro, perché disperati ed affamati.
I nostri disoccupati si dovranno mettersi in coda.
Come viene chiamata questa operazione?
Non crumiraggio, nel senso storico del termine e non come insulto: un tempo si assumeva gente delle montagne o della campagna, per tenere bassi i salari, specialmente durante le lotte sindacali.
Questa folla di fuggitivi dalla miseria dei loro Paesi la chiamano....risorsa per l'Italia.
La guerra tra poveri non ci sarà?
Certamente, avremo violenza e asti profondi, ma non riguarda i sindacalisti, i giornalisti, sempre ben raccomandati in genere, i funzionari di alto livello, super prezzolati.
Io resto sempre del parere che questo è solo uno sporco gioco per indebolire i ceti meno abbienti nazionali, favorire scontri...etnici nel nostro Paese e poi ingrassare una cultura, chiamatela come vi pare, di destra o di sinistra, ma certamente repressiva.
E' una cultura stalinista o fascista?
Non so da quale gruppo politico partirà la caccia allo straniero non...integrato, ma ci sarà, prima o poi: tutto porta a un futuro infausto e violento.
Comunque ringrazio sempre chi ci governa e i rappresentanti sindacali per tutto questo.

Arduino Rossi