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mercoledì 14 maggio 2008

Le guerre di religione



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Il temuto conflitto all'interno delle fazioni islamiche prosegue, probabilmente foraggiato dalle armi che vengono dal caro petrolio, che a sua volta cerca scontri militari per favorire le speculazioni: le guerre sono sempre state legate a fattori economici.
Gli scopi erano il bottino dei saccheggi, le forniture militari, l'allargamento degli imperi per avere più schiavi, più tasse riscosse, più sudditi da arruolare negli eserciti.
Pare che gli sciiti si stanno buttando contro il mondo intero, con il nucleare in Iran, con le milizie nel sud del'Irak ed oggi con il Libano, che improvvisamente ritorna un campo di battaglia.
Chi sta spingendo tutto questo?
C'è una regia di cinici speculatori?
Chi scommette sul caro petrolio certamente ha tanti interessi in gioco e qualcuno tra loro potrebbe manovrare per questa escalation militare, economica, che potrebbe portare crisi su crisi, problemi e complicazioni.
Quello che manca in tutto questo è una politica estera per la pace da parte di tutto l'Occidente: non si capisce che vantaggio potrebbe avere l'Anato ad allargarsi sino alle porte della Russia.
Bisognerebbe trattare con i grandi Stati non Occidentali per trovare accordi per evitare conflitti ancora più rovinosi, così da ottenere il disarmo nucleare dell' Iran, per un po' di pace nelle zone di transito del Petrolio, come il Corno d'Africa, la Palestina.
Se si riuscisse a non vedere il gigante dell'Est come ai tempi della Guerra Fredda sarebbe un'ottima e intelligente evoluzione, per iniziare a stemperare le tensioni, a soffocare i rumori di guerra: è ancora nei confronti della Cina e della potenza nucleare russa che la diplomazia potrebbe fare miracoli.
Arduino Rossi

sabato 22 dicembre 2007

I nuovi disperati e i nostri poveri

C'è la nuova corsa all'assunzione del lavoratore straniero e si è già arrivati a superare quota 200 mila: si parla che si raggiungerà la cifra di 400 mila e oltre.
Perché questo incredibile bisogno di lavoratori dal Terzo Mondo?
E' semplice, perché costano poco e in genere non si lamentano troppo, almeno con il padrone.
Io parlo di padrone e non di datore di lavoro, perché in questo caso il rapporto è proprio tra padrone e servo, con pochi diritti e tanta fatica.
Ora le nostre città sono sempre più piene di stranieri che svolgono servizi mal pagati e per di più ci sono problemi di integrazione, chiamiamoli così: abbiamo scontri e odi profondi che crescono tra etnie lontane o addirittura in guerra antica tra loro.
Tra questa massa poi c'è pure una presenza forte di non adattati e adattabili: questi confluiranno nella folla dei delinquenti.
Ora ad aprire la porta di questa nuova carica di disperati sono proprio i sindacati, le associazioni che si propongono , ufficialmente, di difendere i lavoratori.
Le leggi del mercato danno così maggiore spazio a questi ultimi arrivati, perché con meno diritti, perché disposti a far qualsiasi lavoro, perché disperati ed affamati.
I nostri disoccupati si dovranno mettersi in coda.
Come viene chiamata questa operazione?
Non crumiraggio, nel senso storico del termine e non come insulto: un tempo si assumeva gente delle montagne o della campagna, per tenere bassi i salari, specialmente durante le lotte sindacali.
Questa folla di fuggitivi dalla miseria dei loro Paesi la chiamano....risorsa per l'Italia.
La guerra tra poveri non ci sarà?
Certamente, avremo violenza e asti profondi, ma non riguarda i sindacalisti, i giornalisti, sempre ben raccomandati in genere, i funzionari di alto livello, super prezzolati.
Io resto sempre del parere che questo è solo uno sporco gioco per indebolire i ceti meno abbienti nazionali, favorire scontri...etnici nel nostro Paese e poi ingrassare una cultura, chiamatela come vi pare, di destra o di sinistra, ma certamente repressiva.
E' una cultura stalinista o fascista?
Non so da quale gruppo politico partirà la caccia allo straniero non...integrato, ma ci sarà, prima o poi: tutto porta a un futuro infausto e violento.
Comunque ringrazio sempre chi ci governa e i rappresentanti sindacali per tutto questo.

Arduino Rossi