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mercoledì 2 luglio 2008

Soldati nelle strade


Si parla di emergenza e il ministro della difesa chiede un impegno straordinario di uomini: "......le Forze Armate hanno dato la loro disponibilità di incrementare, per il momento con sole 2500 unità in tutto il territorio nazionale."
La polemica divampa e ci si chiede perché l'esercito può essere utilizzato ora, quando lo si mette in campo in situazioni riguardante la vita civile solo per fatti di estrema gravità.
Inoltre ci si chiede a quanto possano servire i militari, addestrati per altri compiti, nella realtà urbana, nelle periferie.
Qualcuno poi sostiene che tutto questo ha solo uno scopo: far credere alla gente che si fa sul serio, ma in realtà serva ben altro.
L'ordine pubblico nelle città, piccole o grandi, è in condizioni precarie: esistono quartieri, vie, impraticabili dalla gente comune, perché troppo pericolose a tutte le ore del giorno e della notte.
La notte, anche la sera, sta diventando sempre più rischiosa per chi si azzarda ad uscire per qualsiasi motivo, specialmente per le donne e gli anziani: la richiesta di sicurezza è enorme.
Forse era meglio darsi da fare non solo con le pattuglie nelle strade, ma soprattutto con la certezza della pena, che di fatto non esiste.
Arduino Rossi
I pochi grandi imprenditori nazionali sono in grado di concorrere in un mercato sempre più globale?
Probabilmente no, perché la loro storia economica è legata all’aiuto pubblico, alla limitazione della concorrenza con strumenti sleali, tra cui l’uso di una burocrazia pesante, che soffoca le piccole iniziative imprenditoriali, talvolta ne impedisce addirittura la nascita.
Lo spirito imprenditoriale degli italiani è forte, ma gli ostacoli sono veramente immensi: nel Sud del Paese le mafie creano il deserto di industrie e di attività artigianali.
Nel Nord pare sempre più complesso aprire un’attività, di qualsiasi genere, o meglio risulta difficile lavorare onestamente, mentre chi evade e sfrutta la manodopera in nero, inquina guadagna molto bene.
Ora questo sistema è entrato in crisi, quindi bisogna cambiare, favorendo il libero mercato dei piccoli, che vogliono crescere e favorire l’arrivo di nuovi capitali, che modifichino la casta imprenditoriale e del mondo della finanza nazionale, con nuovi metodi, dinamici.
Bisogna snellire e tagliare, incoraggiare chi vuole agire e produrre.
Arduino Rossi

venerdì 18 gennaio 2008

La sicurezza nelle città

La sicurezza nelle piccole città, come nelle periferie delle metropoli, è sempre più precaria: esiste una piccola delinquenza, formata da emarginati, senza tetto, balordi e barboni che importunano, minacciano le persone.
Poi ci sono anche extra comunitari senza permesso di soggiorno che si sommano agli altri: questa folla di disperati, di senza futuro, minacciano i più deboli.
Anziani, donne e ragazzi hanno paura di uscire alla sera, o nelle strade isolate, in alcune vie diventate pericolose, diventate in pochi anni un concentrato di sporcizia e degrado sociale.
Cittadine un tempo tranquille e serene si sono trasformate in luoghi pericolosi, dove la vita è diventata difficile.
Questa criminalità spesso non compie veri reati: spaventa con atteggiamenti, con gesti e con parolacce, minacce.
Altre volte compie reati che non sono neppure denunciati, in altri casi sono solo azioni che non influenzano le statistiche: sono solo reati minori, che i giornalisti e i commentatori politici definiscono di nessun valore.
Questi reati non sono neppure da carcere spesso, ma la gente ha paura sempre più e non ne può più: questa situazione spinge verso soluzioni poco intelligenti, facendo di tutta l'erba un fascio.
Si rischia di spingere la politica, che non capisce il malessere della gente, a reazioni dure e pure ingiuste contro gli emarginati, di ogni tipo e genere.
Le risposte devono essere diverse, coraggiose, decise, ma non repressive, non solo repressive.
Arduino Rossi