Visualizzazione post con etichetta lavoro precario. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta lavoro precario. Mostra tutti i post

martedì 16 settembre 2008

Lavoro e perdita dei diritti


Il lavoro non si trova, o è sempre meno pagato: i diritti conquistati anni fa sono stati annichiliti da atteggiamenti sempre più arroganti dei datori di lavoro.
Cosa sta capitando a questa povera Italia dei lavoratori?
Quando avevo ventenni essere operaio, per la mia cultura allora molto diffusa, non era un disonore da nascondere: io credevo nella dignità delle persone, di tutte le persone, compreso degli ultimi.
Oggi invece la disonestà sta raccogliendo sempre più ammiratori, proprio tra gli allocchi che sono derubati dai furbi di turno.
Il denaro guadagnato onestamente è sempre poco, ma almeno un tempo i ladri li si volevano in prigione e non in luoghi rinomati o al potere.
Così i diritti dei non furbi si riducono sempre più.
E’ sempre attuale e veritiero il proverbio popolare che sostiene: “Chi ruba tanto fa carriera, ma chi ruba poco va in galera.”
I furbetti di periferia, prima o poi pagano i loro debiti con la giustizia: solo i grandi ladri sono stimati e osannati.
Così ci si vergogna, in molti, di indossare una tuta da operaio.
Quando si è impiegati mal pagati ci si nasconde come fosse una colpa guadagnarsi il pane onestamente.
Solo i grandi speculatori sono ammirati, specialmente se mostrano gli status symbol a tutto il popolo, come buzzurri arricchiti.
La sconfitta dei lavoratori, specialmente delle nuove leve, sta proprio in quella mentalità da ricconi mancati e immaginari, ma sfruttati reali.
Arduino Rossi

venerdì 8 febbraio 2008

Lavoro instabile e nero



Il posto fisso, stabile, il mestiere sicuro, magari pulito, è un sogno irraggiungibile per milioni di ...sfortunati, o se preferite di non raccomandati, oppure di gente poca specializzata: interpretate come volete questa situazione incredibile.
Io invece rimango perplesso, perché sono figlio di quella generazione che si immaginava, anzi gli avevano fatto sognare, un futuro fatto di robot, di bottoni da premere e di lavori puliti, di fatica fisica inesistente.
E' vero che tutto ciò appartiene alla ....fantascienza, per ora, ma da un lavoro evoluto e organizzato in modo scientifico, a una situazione da Paese in via di sviluppo la differenza è grande.
Oggi poi abbiamo l'India che possiede dell'ottima tecnologia informatica e la Cina che si appresta a diventare la prima potenza economica del Pianeta: c'è qualcosa che non funziona in Italia e solo da noi.
Per troppo tempo si è detto che il costo del lavoro era la causa della mancanza di sviluppo del Paese, la manza di mobilità e la rigidità dei dipendenti, inamovibili, era la seconda grande difficoltà che metteva bastoni nelle ruote alla crescita.
Oggi abbiamo milioni di ...disperati, pronti a fare qualsiasi mestiere, milioni di lavoratori precari e non più fissi eppure siamo in piena crisi produttiva, il PIL non aumenta.
Arduino Rossi