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sabato 15 dicembre 2007

Lo sciopero degli autotrasportatori

Un Paese può essere messo in ginocchio da una minoranza violenta? A quanto pare sembra proprio di sì: chi blocca le strade vince ed ottiene. Ora, per pretendere qualcosa bisogna scendere in piazza e urlare, se non basta usare i bastoni e i manganelli, fermare i treni e bloccare le strade. Questo è un discorso generale e generico, che però nasconde un tranello: il metodo usato in apparenza è morbido. Si imposta pure la tecnica di proporre, imporre, facilitare e non cambiar nulla, ma di mutar tutto, in una lentezza incredibile, decennale. Io non desidero i metodi di altri Stati, spesso duri e pure repressivi verso tutte le illegalità, ma in questo caso non si può solo disapprovare e arrendersi. Il sistema dei trasporti deve essere rinnovato e non si può più permettere che quasi tutto sia su gomma: rendere meno vincolante e potente questa categoria, come molte altre, è una necessità L'Italia è ancora la nazione delle corporazioni di stampo Medioevale ed è ora che più nessuno ricatti la maggioranza dei cittadini. Non è una guerra contro una categoria di lavoratori: sarebbe una politica sbagliata e disastrosa. Posso fare una proposta semplice? Chi ha commesso dei reati paghi per ciò che ha fatto e basta. Arduino Rossi

sabato 8 dicembre 2007

Armi con l'uranio impiverito

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Arduino Rossi




Si parla ancora delle armi con l'uranio impoverito.
Queste armi sembra che lascino sul terreno una polvere radioattiva, che provoca leucemie e tumori tra gli abitanti dei territori bombardati con bombe e proiettili inquinanti.
Quindi le popolazioni dei conflitti armati dovrebbero soffrire molte morti e avere parecchie ammalati, anche tra i bambini?
I numeri in questione sono contraddittori e celati, secondo alcuni, alterati e falsati, secondo altri.
Le commissioni di inchiesta internazionale non hanno portato a nessuna sentenza certa, mentre gli effetti dell'uranio impoverito non sono particolarmente letali, secondo altri studi scientifici.
Dove sta la verità?
I pacifisti non hanno dubbi e sono certi della pericolosità dell'uso di queste armi, mentre i falchi delle guerre deridono tutti i sostenitori delle ricerche alternative, sostenendo che sono sciocchezze e i loro avversari non sappiano leggere bene i valori statistici.
Sostengono che non ci sia nulla in grado di provare la gravità dell'inquinamento radioattivo da armi convenzionali.
Che si può dire?
Tutti hanno interesse a mentire e ora la scelta di denunciare queste morti, ma non portare prove certe della causa e dell'effetto, non aiuta a comprendere.
Qualcosa di strano c'è in tutto questo: i morti per cancro ci sono e non basta sostenere che non hanno a che vedere con i conflitti e gli interventi militari del recente passato.
Forse il cancro dei nostri soldati, dei civili dei territori colpiti dalle armi contaminate e degli altri soldati alleati hanno un'altra origine, per l'uso di sostanze cancerogene diverse, la cui causa non è ancora stata provata.
Solo un clima scientifico libero da veti e da pregiudizi potrebbe portare a chiarimenti sicuri.