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sabato 8 dicembre 2007

Repubblica e la Chiesa Cattolica


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Arduino Rossi


Cantava Giorgio Gaber: "Quando ero piccolo non stavo mica bene...."
Era la derisione di certi atteggiamenti giovanili, di rivolta, che poi si.... normalizzano con l'età.
Pure io cantavo qualche canzone da rivoltoso, attorno ai vent'anni e parafrasavo una vecchio canto anarchica: "Repubblica borghese, un dì ne avrai vergogna...."
Di che Repubblica parlavo?
Era "La Repubblica", ovviamente: il fuoco della rivolta giovanile e il bisogno di chiarezza e onestà mi spingevano a non amare il neonato quotidiano, che non mi piaceva.
Litigavo con i lettori accaniti, con quelli che si vantavano di avere sotto braccio il ...valoroso quotidiano e io li denigravo, preso dal furore giovanile, con il nomignolo di "repubblichini".
Il tempo è passato e quel furore lo dovetti ...ringoiare tutto, ma l'antipatia per il quotidiano romano mi rimase.
Maturai pure il mio pensiero, ma conservai dubbi atroci nei confronti di "La Repubblica".
Quanto di ....puro e lindo c'è nel primo quotidiano nazionale, quello di centro sinistra, quello un po' progressista, rivolto all'Europa?
Ora lo trovo impegnato nella guerra contro la Chiesa Cattolica, che un tempo combattevo.
Mi guardo in giro, vedo solo cattolici a distribuire cibo e vestiti ai bisognosi, ai senza tetto, vedo l'integrazione negli oratori, quelli che verrebbero tassati se le proposte di "La Repubblica" passassero.
Pure i ricoveri per anziani funzionanti sono gestiti da ordini religiosi, abbiamo ottimi ospedali, come quello di San Giovanni Rotondo, si dice il migliore del Sud Italia.
Non scorgo solo cose buone, ma anche criticabili, però i frutti in genere sono ottimi.
Questa Repubblica borghese cosa vuole?
Posso ipotizzare risposte, i repubblichini sono di ceto medio e non mandano i loro figli negli oratori: oggi ci vanno quelli di ceto medio basso e i figli degli extracomunitari, gli altri, quelli di sinistra, ma non troppo, non se ne importano dei barboni, dei lavavetri.
Sono tolleranti, ma non troppo: lo sono in teoria, ma non sotto casa loro.
Mi dispiace dirlo, ma io non amo i "repubblichini", come non li amavo allora: non credo nella loro buona fede.
Vorrebbero tagliare i soldi alla Chiesa, denaro che finisce in gran parte in opere sociali, pagate oltretutto dallo Stato italiano veramente poco, per avere qualche vantaggio in più.
Non mi voglio censurare questa volta e dirò tutto ciò che penso, sperando che qualche giornale abbia il coraggio di pubblicare la mia lettera.
Perché non si attaccano i dirigenti pubblici, quelli che hanno ridotto il sistema pubblico italiano in queste condizioni vergognose: se fossimo nel privato sarebbero stati licenziati in massa.
Questi signori continuano a costarci tantissimo: ci sono poi moltissimi sprechi nel parastato, nei comuni, con tantissimi ladrocini sotto gli occhi di tutti e nessuno interviene.
Perché "La Repubblica" borghese non attacca, con coraggio e onestà queste schifezze?
Non mi risulta che da questi denari spesi escano servizi per gli anziani, né centri sportivi per tutti, né mense per i mendicanti.
Mi dispiace, ma mi torna la voglia di cantare: "Repubblica borghese un dì ne avrai vergogna...."