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mercoledì 2 luglio 2008

L'anima nera dell'Europa



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La democratica Europa, "faro di civiltà" per i popoli, di libertà e tolleranza, ha un'anima nera, con stragi, genocidi, guerre di religione e orrori di ogni genere: non siamo più bravi e più belli dei nostri padri.
Possediamo una tecnologia capace di fare cose terribili, in modo silenzioso.
Sino a quando lo Stato di diritto avrà il controllo sull'ordine pubblico tutto andrà per il verso giusto, con limiti ed errori.
Quando gruppi differenti, definiamo privati, non alla luce del sole, occuperanno spazi non loro, per farsi giustizia da soli, ci si può attendere di tutto.
Quindi è lo Stato che deve operare nel settore della sicurezza e nessun'altro.
Tutto bene?
No, invece ciò che sorprende è lo scontro tra poteri: la Magistratura è in rotta di collisione con il Potere Esecutivo.
Forse, voglio essere banale, terribilmente ovvio.
Non sarebbe stato meglio vedere i due poteri in pace e in armonia, per trovare accordi e snellire le lungaggini processuali?
Arduino Rossi

venerdì 18 gennaio 2008

Il futuro della democrazia italiana

Benedetto XVI non andrà all'Università La Sapienza di Roma: qualche ragazzo e contestatore anacronista canta vittoria, ma non sa che ogni limite alla libertà, imposta a un pontefice, a un musulmano, a un ebreo, a un ateo comprime la libertà di tutti.
Gli entusiasti che cantano vittoria non sanno che questo è un precedente pericoloso: quando si impedisce la libertà di parola, si contrasta la libertà di tutti.
Temo proprio che questo fatto, brutto e di cui vergognarsi, ci mette a livello dei Paesi meno sviluppati.
All'estero siamo già il Paese della spazzatura nelle strade, oggi diventiamo pure la nazione che impedisce a un vecchio pontefice di parlare.
Il precedente però può giustificare altre scelte pericoloso ed opposte.
Chi impedirà ad altri di censurare altri ancora?
Con lo stesso principio, dello schiamazzo e della forza, si potrebbe censurare e punire proprio coloro che hanno lanciato questo sasso: potrebbero provocare reazioni, che poi genereranno altre reazioni.
Alla fine proprio la loro libertà di parola potrebbe essere limitata per colpa loro: hanno iniziato un nuovo periodo di schiamazzi e confusione, allora vincerà chi urlerà più forte, chi avrà i mezzi per imporre le proprie idee.
Difendere le idee di tutti è un obbligo: è lecito criticare, ma impedire la parola è un crimine, che può dare forza a tutte quelle forze anti democratiche presenti nel nostro Paese, di destra come di sinistra.
Sarebbe un comportamento intelligenti da parte di tutti gli uomini politici italiani criticare il comportamento di questi giovanotti e i loro...mandanti.
Non dico che lo devono fare per il Papa, ma per se stessi e il loro futuro di uomini liberi.
Arduino Rossi

sabato 8 dicembre 2007

Il burqa è democratico, o no.


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Arduino Rossi



Il burqa sarà lecito?
Lo è già, con una circolare del 2004 del Ministero degli Interni, allora di centro destra, ne consentiva l’uso, ma si doveva permettere alle forze dell’ordine di riconoscere chi stava sotto il velo.
Era una circolare un po’ ambigua, perché in pratica qualsiasi persona si potrebbe celare sotto il burqa e agire illecitamente, poi sarebbe difficile pretendere e solo la polizia lo potrebbe chiedere, vedere chi c’è sotto quello strano vestito.
Il Prefetto di Treviso, rappresentante del governo nella città veneta, ha stabilito, nella confusione generale e le tra le incertezze dei politici, qualcosa che dovrebbe essere definito con una legge.
La destra è insorta, parte della sinistra e le organizzazioni delle donne islamiche moderate si sono infuriate.
Le donne sono state offese?
Forse dobbiamo smetterla di vedere l’Islam uno e tradizionalista, chiuso nel suo mondo medioevale: ci sono atteggiamenti diversi e complessi.
Bisogna seguire il metodo francese e olandese?
Bisogna applicare la legge turca, che proibisce nei luoghi pubblici il velo?
La questione è complessa, ma certamente bisogna pensare alle donne che lo indossano: è la loro libertà che deve stare al primo posto.