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venerdì 8 febbraio 2008

La vita è ..troppo cara



Gli italiani spendono di meno per il cibo: le abitudini alimentari cambiano e gli speculatori crescono.
I nuovi mercanti spesso agiscono dietro un computer, con Internet: non hanno un volto e non hanno un nome.
Sono persone normali, un po' ricche e niente più: fanno i loro interessi e non si preoccupano delle conseguenze, spesso non li valutano neppure.
Esiste un mercato che risponde solo alle sue leggi: devono essere i governanti, coloro che amministrano l'economia, a far in modo di rimettere al suo posto le cose.
Sotto accusa è l'Euro, o esattamente il cambio dell'Euro con la lira, 1936,27 lire per un Euro, contrattata al tempo della nascita della moneta unica europea.
Fu una scelta strana: un cambio simile ci esponeva, ci rendeva un Paese dalla moneta forte, ovvero che avrebbe dovuto avvicinare gli investimenti stranieri e sfavorito le esportazioni.
Solo l'inflazione sarebbe stata contenuta e così avvenne, ma in passato la forte inflazione era seguita da una altrettanto crescita economica: ora lo sviluppo è fiacco e la moneta forte ha le sue colpe, se si possono chiamare.
Diciamo pure: l'Euro ha costretto l'Italia a prendere iniziative serie e a risanare le numerose contraddizioni all'interno del sistema Paese
Si è ridotta la spesa pubblica, si è iniziato a dar la caccia agli evasori, si cerca di snellire la burocrazia, ma con scarsi risultati in questo caso.
La scelta dell'Euro alla lunga darà i suoi frutti, ma è stata ed è ancora una medicina amara: peccato che a pagare principalmente siano i ceti più deboli.
Sarebbe giusto favorire una politica sociale un po' più coraggiosa, veramente ed autenticamente rivolta al sociale
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Arduino Rossi